Eroico BIKER senza frontiere.
PROCESSO E MORTE DI GESÙ. UN PUNTO DI VISTA EBRAICO
Chaim Cohn
- Categoria libro: Divulgazione
- Stato lettura: LIBRO CONCLUSO
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Libro bello, interessante, intrigante, scorrevole, illuminanti, innovativo, stimolante e per tutti questi motivi poco conosciuto nella nostra bigotta e falsa Italia, antisemita per europea tradizione, nonché sparito in poco tempo dalla pubblicazione. La mia edizione è stata pubblicata il 7 novembre 2000 e lo acquistai poco dopo aver letto un articolo in merito quindi non era passato molto dalla messa in commercio; queste note le inserisco il 30/10/24 integrando le poche righe che avevo scritto per recensirlo molto anni fa, la lettura suppongo sia avvenuta tra il 2001 e il 2002. C'è stata una seconda edizione nel 2010, poi è sparito nel nulla. Peccato davvero, un libro molto dotto ma molto leggibile.
Chaim Cohn è nato nel 1911 in Germania, studiò da adolescente in una yeshiva a Gerusalemme (si, c'erano già gli ebrei "là"), si laureò nel 1933 in legge a Monaco e tornò a Gerusalemme dove fece pratica in uno studio legale fino a poter prendere l'abilitazione a aprirne uno suo. Innanzitutto, faccio notare come già prima della fondazione di Israele, in "Palestina" (con questo nome definiamo genericamente un territorio) ci fosse già, e da millenni, degli ebrei, ci fossero studi legali ebrei, e via dicendo. Comunque, alla fondazione dello stato di Israele era già un avvocato rinomato e fu chiamato a dirigere il Ministero della Giustizia, dovendo quindi seguire anche le pratiche riguardanti la questione della nascita del nuovo stato. Tra queste c'erano molte richieste di associazioni cristiane da tutto il mondo che, intendendo la nascita del tribunale del nuovo stato come una rifondazione dell'antico Sinedrio, chiedevano la riapertura del processo a Gesù, ovviamente per ottenerne un'assoluzione postuma! Premetto che Cohn subì il nazismo tedesco e perse parenti e fratelli arrivando a perdere la fede, mantenendone solo l'appartenenza culturale.
Può far ridere, ma per una religione che ha fondato la propria nascita e la propria storia sull'accusa di "deicidio", fondando l'antisemitismo, questa richiesta non poteva essere presa sottogamba. Nella realtà, Israele se ne sbatté altamente i coglioni di una richiesta così stupida, ma Cohn decise di scrivere un libro che analizzasse, da un punto di vista legale, la questione. L'analisi parte da una domanda, si potrebbe semplificare: è possibile che, durante l'occupazione romana, il Sinedrio avesse il potere di gestire i sediziosi liberamente e persino di imporre la propria visione agli occupanti ovvero i romani? Questa domanda ne implica una seconda: il Sinedrio durante l'occupazione era un sinedrio ebraico? Per farlo, doveva analizzare varie cose:
- innanzitutto la questione della storicità di Gesù, tutt'altro che chiara: è esistito veramente, dato che le fonti sono quasi irrisorie e spesso contraddittorie quando non ricorsive? Le fonti storiche in realtà sono quasi nulle, tranne i Vangeli, con le loro contraddizioni interne e la loro frammentarietà, e poche altre righe sparse tra Talmud e qualche scrittore antico ma che conosciamo solo per revisioni successive dei suoi scritti. Se un Gesù sia esistito a quei tempi può essere come no, ma è improbabile, perlomeno un Gesù che fece ciò che di lui si dice;
- era effettivamente ciò che si dice, un Messia, il Cristo, fondatore di una nuova religione, oppure un ebreo osservante ma con nuove idee? Era probabilmente un ebreo che, come altri ebrei di quel tempo storicamente ben attestati, era insofferente della dominazione romana e per questo tentò una nuova interpretazione della Legge alla luce dell'evidente "ritardo" del Messia, sempre se è esistito;
- che situazione storica c'era in Palestina a quei tempi, sotto il dominio romano? C'era una situazione di oppressione militare violenta e gli ebrei furono tra i popoli più animosi contro le truppe di Roma, le guerre giudaiche sono state molto combattute e gli ebrei furono spesso vittime di forti soprusi e violenze per sedarne i tentativi di indipendenza, tutto ciò è storicamente accertato sia da fonti romane sia da fonti ebraiche;
- è possibile che il Sinedrio avesse potere giudicante? Alla luce di quanto sopra e da ricerche storiche il Sinedrio del tempo di Gesù non era credibile e non era affidabile, era spesso manovrato dai romani e comunque non aveva capacità indipendenti di giudizio e la cosa non deve stupire, visto che c'era una dominazione romana in atto con varie guerre a sancirla avrebbe avuto senso lasciare un tribunale locale pienamente operativo?
A partire da queste premesse, ampiamento discusse da Cohm con fonti storiche e analisi dettagliate della situazione contestualizzate, si può procedere all'analisi del processo da un punto di vista procedurale e legale, sia per una questione di interesse puramente teorica, sia storica, sia indubbiamente personale dato che Cohn come detto subì l'antisemitismo (come ogni ebreo degli ultimi 2000 anni del resto). Sia, ovviamente, per rispondere a quella massa di deficienti che chiedevano la riapertura del processo.
La ricerca che fa è mastodontica e il libro non è sicuramente a portata di tutti ma la scrittura rimane molto lineare e semplice rendendolo molto scorrevole. Potete leggerne un'introduzione in questo sito e c'è anche una pagina dedicata all'autore su Wikipedia.
Chaim Cohn è nato nel 1911 in Germania, studiò da adolescente in una yeshiva a Gerusalemme (si, c'erano già gli ebrei "là"), si laureò nel 1933 in legge a Monaco e tornò a Gerusalemme dove fece pratica in uno studio legale fino a poter prendere l'abilitazione a aprirne uno suo. Innanzitutto, faccio notare come già prima della fondazione di Israele, in "Palestina" (con questo nome definiamo genericamente un territorio) ci fosse già, e da millenni, degli ebrei, ci fossero studi legali ebrei, e via dicendo. Comunque, alla fondazione dello stato di Israele era già un avvocato rinomato e fu chiamato a dirigere il Ministero della Giustizia, dovendo quindi seguire anche le pratiche riguardanti la questione della nascita del nuovo stato. Tra queste c'erano molte richieste di associazioni cristiane da tutto il mondo che, intendendo la nascita del tribunale del nuovo stato come una rifondazione dell'antico Sinedrio, chiedevano la riapertura del processo a Gesù, ovviamente per ottenerne un'assoluzione postuma! Premetto che Cohn subì il nazismo tedesco e perse parenti e fratelli arrivando a perdere la fede, mantenendone solo l'appartenenza culturale.
Può far ridere, ma per una religione che ha fondato la propria nascita e la propria storia sull'accusa di "deicidio", fondando l'antisemitismo, questa richiesta non poteva essere presa sottogamba. Nella realtà, Israele se ne sbatté altamente i coglioni di una richiesta così stupida, ma Cohn decise di scrivere un libro che analizzasse, da un punto di vista legale, la questione. L'analisi parte da una domanda, si potrebbe semplificare: è possibile che, durante l'occupazione romana, il Sinedrio avesse il potere di gestire i sediziosi liberamente e persino di imporre la propria visione agli occupanti ovvero i romani? Questa domanda ne implica una seconda: il Sinedrio durante l'occupazione era un sinedrio ebraico? Per farlo, doveva analizzare varie cose:
- innanzitutto la questione della storicità di Gesù, tutt'altro che chiara: è esistito veramente, dato che le fonti sono quasi irrisorie e spesso contraddittorie quando non ricorsive? Le fonti storiche in realtà sono quasi nulle, tranne i Vangeli, con le loro contraddizioni interne e la loro frammentarietà, e poche altre righe sparse tra Talmud e qualche scrittore antico ma che conosciamo solo per revisioni successive dei suoi scritti. Se un Gesù sia esistito a quei tempi può essere come no, ma è improbabile, perlomeno un Gesù che fece ciò che di lui si dice;
- era effettivamente ciò che si dice, un Messia, il Cristo, fondatore di una nuova religione, oppure un ebreo osservante ma con nuove idee? Era probabilmente un ebreo che, come altri ebrei di quel tempo storicamente ben attestati, era insofferente della dominazione romana e per questo tentò una nuova interpretazione della Legge alla luce dell'evidente "ritardo" del Messia, sempre se è esistito;
- che situazione storica c'era in Palestina a quei tempi, sotto il dominio romano? C'era una situazione di oppressione militare violenta e gli ebrei furono tra i popoli più animosi contro le truppe di Roma, le guerre giudaiche sono state molto combattute e gli ebrei furono spesso vittime di forti soprusi e violenze per sedarne i tentativi di indipendenza, tutto ciò è storicamente accertato sia da fonti romane sia da fonti ebraiche;
- è possibile che il Sinedrio avesse potere giudicante? Alla luce di quanto sopra e da ricerche storiche il Sinedrio del tempo di Gesù non era credibile e non era affidabile, era spesso manovrato dai romani e comunque non aveva capacità indipendenti di giudizio e la cosa non deve stupire, visto che c'era una dominazione romana in atto con varie guerre a sancirla avrebbe avuto senso lasciare un tribunale locale pienamente operativo?
A partire da queste premesse, ampiamento discusse da Cohm con fonti storiche e analisi dettagliate della situazione contestualizzate, si può procedere all'analisi del processo da un punto di vista procedurale e legale, sia per una questione di interesse puramente teorica, sia storica, sia indubbiamente personale dato che Cohn come detto subì l'antisemitismo (come ogni ebreo degli ultimi 2000 anni del resto). Sia, ovviamente, per rispondere a quella massa di deficienti che chiedevano la riapertura del processo.
La ricerca che fa è mastodontica e il libro non è sicuramente a portata di tutti ma la scrittura rimane molto lineare e semplice rendendolo molto scorrevole. Potete leggerne un'introduzione in questo sito e c'è anche una pagina dedicata all'autore su Wikipedia.
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