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Perché Hamas va sradicato

Categoria: PENSIERI

KEYWORDS: antisemitismo | islam | pensieri | religione | riflessioni |
Inserito in DATA: 24/05/2021 | Vai ai COMMENTI
Prima di dire qualsiasi cosa riguardo Hamas, bisogna conoscerlo: cosa vuole, in cosa crede, cosa dice. Farlo non è difficile perché Hamas, diversamente da altri movimenti, è piuttosto esplicito. O meglio, lo era, dato che poi ha capito che non gli era utile essere sincero, ed ha preferito modificare lo Statuto trasformandolo in una Carta dove però le parole sono un po' differenti, ma non il contenuto, il significato.
"Dio come scopo, il Profeta come capo, il Corano come costituzione, il jihad come metodo, e la morte per la gloria di Dio come più caro desiderio". Questo è l'articolo 8 dello Statuto di Hamas, il partito politico a capo di Gaza, un movimento secondo il quale Allah e la Sharia devono essere applicate a "tutti i settori della vita: nelle visioni e nelle credenze, in politica e in economia, nell’educazione e nella società, nel diritto e nella legge, nell’apologetica e nella dottrina, nella comunicazione e nell’arte, nelle cose visibili e in quelle invisibili, e comunque in ogni altra sfera della vita" (articolo 2).
Dall'articolo 11 scopriamo anche cosa vuole: "Il Movimento di Resistenza Islamico crede che la terra di Palestina sia un sacro deposito, terra islamica affidata alle generazioni dell’islam fino al giorno della resurrezione. Non è accettabile rinunciare ad alcuna parte di essa. Nessuno Stato arabo, né tutti gli Stati arabi nel loro insieme, nessun re o presidente, né tutti i re e presidenti messi insieme, nessuna organizzazione, né tutte le organizzazioni palestinesi o arabe unite hanno il diritto di disporre o di cedere anche un singolo pezzo di essa, perché la Palestina è terra islamica affidata alle generazioni dell’islam sino al giorno del giudizio".
Come si ottiene ciò? Articolo 13: "Le iniziative di pace, le cosiddette soluzioni pacifiche, le conferenze internazionali per risolvere il problema palestinese contraddicono tutte le credenze del Movimento di Resistenza Islamico. In verità, cedere qualunque parte della Palestina equivale a cedere una parte della religione. Il nazionalismo del Movimento di Resistenza Islamico è parte della sua religione, e insegna ai suoi membri ad aderire alla religione e innalzare la bandiera di Allah sulla loro patria mentre combattono il jihad. [...] Non c’è soluzione per il problema palestinese se non il jihad. Quanto alle iniziative e conferenze internazionali, sono perdite di tempo e giochi da bambini".
E' possibile, per un palestinese, avere un'idea anche leggermente diversa? "il jihad diventa un obbligo individuale per ogni musulmano. Di fronte all’usurpazione della Palestina da parte degli ebrei, dobbiamo innalzare la bandiera del jihad. [...] Dobbiamo instillare nelle menti di generazioni di musulmani l’idea che la causa palestinese è una causa religiosa, e deve essere affrontata su queste basi" (articolo 15).
E la donna cosa può fare in tutto ciò? Non può: deve. "La donna, nella casa e nella famiglia combattenti, si tratti di una madre o di una sorella, ha il suo ruolo più importante nell’occuparsi della casa e nell’allevare i figli secondo i concetti e i valori islamici, e nell’educare i figli a osservare i precetti religiosi preparandosi al dovere del jihad che li aspetta. Pertanto è necessario prestare attenzione alle scuole e ai programmi per le ragazze musulmane, così che si preparino a diventare buone madri, consapevoli del loro ruolo nella guerra di liberazione. Le donne debbono avere la consapevolezza e le conoscenze necessarie per gestire la loro casa. La frugalità e la capacità di evitare gli sprechi nelle spese domestiche sono requisiti necessari perché ci sia possibile continuare la lotta nelle difficili circostanze in cui ci troviamo. Le donne dovranno sempre ricordare che il denaro equivale al sangue, che non deve scorrere se non nelle vene per assicurare la continuità della vita sia dei giovani sia dei vecchi." (articolo 18).
Tutti quanti, senza se e senza ma, devono combattere contro gli ebrei, tutti gli ebrei, militari o civili, donne uomini e bambini, perché "Abbandonare il circolo del conflitto con il sionismo è alto tradimento e risulterà in una maledizione sul colpevole." (articolo 32). Gli ebrei non sono da cacciare, il loro territorio non è da limitare, con loro non è da trovare un accordo né si può neanche accettare che vadano da qualche altra parte perché "L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno: O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me – vieni e uccidilo" (articolo 7).
Quanto fin qui citato è tratto dallo Statuto di Hamas (fonte) che è pubblico e trovate in rete e che da anni è tale eppure c'è sempre qualche idiota che pensa che a Gaza vi siano solo poveracci vessati da "sionisti".
L'Unrwa (agenzia delle Nazioni Unite) chiede SUBITO 38 milioni di dollari per Gaza. Dare questi (anche nostri) soldi a Gaza significa darli al "partito" che "gestisce" Gaza. Questo "partito" è però nella realtà un movimento estremista religioso, e non gestisce ma comanda tutta Gaza e i suoi abitanti capeggiato da una linea d'azione che ha come primo obiettivo la soppressione con ogni mezzo di ogni ebreo allo scopo di conquistare tutto il territorio della Palestina. Non vogliono dialogo, non vogliono mediazioni, non vogliono ingerenze di nessun altro, né stati esteri islamici, né organizzazioni quali l'Onu o che altro. A meno che, ovviamente, non portino soldi direttamente nelle loro tasche tramite i quali comprare missili, costruire tunnel, tutto questo indifferentemente se viene fatti a fianco - sotto - o direttamente in case, scuole, ospedali, dato che la "lotta" è un obbligo religioso di ogni islamico e chi non condivide questo punto di vista è immediatamente un nemico.

Due stati in Palestina? SI.
A mio avviso è l'unica soluzione; ebrei e palestinesi devono mettersi il cuore in pace. Ma ciò NON deve passare per Hamas, del resto non può perché Hamas stesso non lo vuole. Hamas vuole soldi e potere.
Hamas va combattuto e sradicato, e questo va fatto per i palestinesi ma non solo, anche per i libanesi che ne hanno pieno i coglioni di essere messi in mezzo. Al Fatah non deve più avere Hamas come fratello, ma Al Fatah da un lato non vuole e dall'altro non può evitare il dialogo. Si è già visto cosa è successo quando hanno tentato una mediazione: attentati a non finire anche in casa loro.
Hamas è un gruppo di terroristi, nel senso più pieno della parola, e va sradicato ed eliminato.

Gli ebrei hanno diritto o meno alla terra? A mio avviso si. 
Tuttavia, anche togliendo questa questione, il punto vero e proprio è che Hamas non deve restare lì. Non deve stare da nessuna parte, perché visioni come quelle vanno sradicate. Gli estremismi religiosi vanno combattuti, soprattutto quando diventano così esplicitamente violenti. Del resto, quando mai un estremismo religioso non è violento? Non è una questione di Islam: è una questione di estremismo, è un'altra cosa.
Non va liberata la Palestina dagli ebrei; né va liberata dagli arabi. Va liberata da Hamas. Del resto, tolta quella scusa non ci saranno più alternative al dialogo.

NOTA SUCCESSIVA:
nel 2017 lo Statuto è stato sostituito da una "Carta", i toni sono attenutati ma solo i toni, i contenuti restano gli stessi.
Ad esempio, leggiamo cos'è Hamas: "Il Movimento di Resistenza Islamica Hamas è un movimento islamico palestinese di liberazione e resistenza nazionale. Il suo obiettivo è liberare la Palestina e affrontare il progetto sionista. Il suo quadro di riferimento è l'Islam, che ne determina i principi, gli obiettivi e i mezzi". Il contenuto è chiaro: Islam, e solo Islam. Non c'è possibilità di apertura a due stati, è negata in toto senza possibilità di dialogo: "La Palestina, che si estende dal fiume Giordano a est al Mediterraneo a ovest e da Ras al-Naqurah a nord a Umm al-Rashrash a sud, è un'unità territoriale integrale. È la terra e la casa del popolo palestinese" e quindi "la resistenza che continuerà fino a quando la liberazione non sarà compiuta".
Faccio anche notare la ideologica incoerenza storica: tutto questo viene infatti giustificato perché "La Palestina è la terra del popolo arabo palestinese", ho sottolineato "arabo" apposta perché qui c'è il problema. E' vero che il popolo palestinese è arabo, ma è arabo perché, dopo la nascita dell'Islam, sotto la bandiera verde gli arabi hanno cominciato a conquistare territori attraverso ciò che è chiamata l'Espansione Islamica. I popoli del nord-africa ne sono stati tutti interessati e tali popoli sono stati arabizzati nella lingua, nei costumi, nelle persone stesse. Tale Espansione è successiva al VII secolo d.C. quindi non c'era prima di tale data, mentre gli ebrei sono attestati storicamente presenti lì da ben prima, si parla da almeno il 1.000 a.C. ovvero almeno 1.600 anni prima dell'Islam e della sua espansione, ovvero prima che gli arabi arrivassero in Palestina. 
Questo, quindi, dato che Hamas parla di "arabi", lo riconosce Hamas stesso. E certo che lo riconosce, e lo ammette pure, siamo noi occidentali che confondiamo la lotta di Hamas con una lotta per il popolo arabo mentre in realtà è una lotta per l'Islam, perché l'Islam, nella loro concezione, ha dato l'ultima parola alle religioni del passato ebraica e anche cristiana. Quindi per loro quella terra è di loro proprietà perché è di proprietà dell'Islam e, siccome l'Islam ha definito anche le vecchie religioni, la Palestina è islamica per un effetto retroattivo molto curioso è ridicolo se non nella testa dei religiosi, che sono sempre così pronti a credere a un sacco di fandonie. E sia chiaro, le fandonie non sono solo islamiche (i cattolici ne hanno ben di più e più grosse ancora), ma di questo ora stiamo parlando.
Quindi quando poi Hamas dice che "Il popolo palestinese è un unico popolo, composto da tutti i palestinesi, all'interno e all'esterno della Palestina, indipendentemente dalla loro religione, cultura o affiliazione politica" dice una fandonia messa lì, come appunto è il senso della "Carta", per mitigare i toni del precedente Statuto. Certo è che anche prima del 1947 c'erano ebrei in Israele, e quindi? Sono dunque essi palestinesi?
Ricordiamoci che la mosche dai al-Aqsa non è stata costruita sopra il tempio di Gerusalemme per puro caso, ma apposta. Come pure la Porta d'Oro delle mura di Gerusalemme, uno degli antichi accessi (ebraici!) alla città, è stata murata da Solimano poiché, secondo la tradizione, attraverso essa dovrebbe passare il Messia di Israele. Egli la murò, affinché lui non potesse mai entrarci. A parte la violenza del gesto, esso sottintende anche che gli ebrei erano lì già da prima dell'arrivo degli arabi ma, ripeto, Hamas lo sa e non lo nega. Ma non lo vuole. 
Non vuole perché vuole l'intera "Palestina" territorio sotto il controllo del suo cazzo di Dio, dell'Islam. La soluzione dei "due stati" in qualsiasi sua applicazione non può andare bene perché "Hamas respinge tutti i tentativi di cancellare i diritti dei rifugiati, compresi i tentativi di stabilirli al di fuori della Palestina e attraverso i progetti della patria alternativa". La patria alternativa è appunto uno dei "due stati". La Palestina deve essere una nazione totale unica sotto la bandiera Verde di Maometto. "Hamas afferma che il suo conflitto è con il progetto sionista e non con gli ebrei a causa della loro religione. Hamas non conduce una lotta contro gli ebrei perché sono ebrei, ma conduce una lotta contro i sionisti che occupano la Palestina", se gli ebrei voglio restarci ci restino ma all'interno dell'Islam (di Hamas) e della Sharia.
"Hamas respinge tutti gli accordi, le iniziative e i progetti di insediamento volti a minare la causa palestinese", dove "causa palestinese" è già stata definita nella carta come causa di rioccupazione di tutto il territorio da parte di Hamas.
Ed ora passiamo agli attacchi armati. "Resistere all'occupazione con tutti i mezzi e i metodi è un diritto legittimo garantito dalle leggi divine e dalle norme e leggi internazionali. Al centro di questi c'è la resistenza armata, che è considerata la scelta strategica per proteggere i principi e i diritti del popolo palestinese. Hamas respinge qualsiasi tentativo di minare la resistenza e le sue armi. Afferma anche il diritto del nostro popolo a sviluppare i mezzi e i meccanismi della resistenza". Qui si sta dicendo una cosa sola: qualsiasi arabo deve uccidere qualsiasi ebrei. Gli arabi sono ormai identificati non come dei militari, un reparto, ma come ogni arabo mentre l'oggetto della lotta è qualsiasi ebreo che viva in Israele poiché complice del "progetto sionista". Mi si dica però dove, nelle "norma e leggi internazionali", è previsto che chiunque possa imbracciare un fucile, a qualsiasi età e di qualsiasi sesso, ed andare ad ammazzare qualcuno, di qualsiasi età e sesso.
Se avevate dei dubbi riguardo lo statuto, ora non possono più esserci.

Infine, se nei documenti possono usare espressioni che qualche idiota può comunque considerare interpretabili, eccovi la loro voce diretta con messaggi che non lasciano alcuno spazio interpretativo:

E' corretto identificare Hamas e palestinesi? Ecco, questo è interpretabile. Qualcuno può dire no. Io dico si: dopo l'11 settembre le strade di Gaza e Cisgiordania erano invase da festaioli. Nonostante Settembre Nero e centinaia di attentati (anche in Italia, anche in Friuli, ricordiamolo), Al-Fatah è ancora uguale all'OLP e Hamas peggio, e la popolazione continua a celebrarli. Anche dopo che Sharon ha mandato l'esercito a sgombrare gli israeliani dalla Striscia, ecco, hanno distrutto tutto, anche orti e serre e giardini che potevano tornargli più che utili, al grido di "E' solo il primo passo. Per cui, per me, buona parte dei palestinesi è con loro. 
Ovvero, è complice.
E la complicità implica che devono subire anche loro la punizione.
Quanto, di tutti i soldi che Hamas intasca, finisce a Gaza in opere sociali? Teniamo conto che gli alti dirigenti di Hamas non vivono a Gaza, vivono fuori e spesso e volentieri nel lusso più sfrenato. Arafat stesso aveva proprietà e conti in Francia, dove viveva sua moglie del resto, sempre nel lusso. Ora i dirigenti di Gaza stanno nei paesi arabi più ricchi e lussuosi, in appartamenti da migliaia e migliaia di dollari, con tappeti mobili auto e ristoranti tutto di lusso. Il resto dei soldi finisce in armi, tunnel, viaggi all'estero per addestramento. Quanti di questi soldi avrebbero potuto andare invece nel terziario di Gaza? Fare scuole, università, strade, edilizia, istruzione, formazione, quanti? Quando costa un razzo?

09/10/2023: dopo il vile, schifoso, pietoso, vigliacco attacco di Hamas ad Israele, attacco che ha preso di mira chiunque capitasse davanti a quei decerebrati carnefici, civili perlopiù, gente ammazzata mentre ballava, mentre guidava l'auto, obbligati a fermare le moto su cui si facevano un giretto e lì a fianco ammazzati, bambini, donne, una vecchia rapita e portata come un trofeo in giro per Gaza mentre la gente la insulta e le sputa addosso, persone torturate, violentate, mutilate, bruciate... no, dopo questo attacco scellerato è ora di farla finita. Non volete due stati? Bene, e che ce ne sia uno solo allora, con una bandiera bianca e azzurra e una stella nel mezzo.

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