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Il Bostro e la musica:

Il Bostro-X ha una forte passione musicale.
Questa sua passione deve essere però un attimo ricostruita cronologicamente... perché il percorso fatto dal Bostro-X è tanto assurdo e inconcludente quanto interessante.
Allora, fino all'età di circa 15 anni il Bostro aveva un rapporto marginale con la musica, salvo una parentesi da bambino. Parentesi... di che? Ma... e poi? COn calma, con calma perdio!
Quando era piccolo, si e non 10/11 anni, il Bostro aveva scoperto casualmente che il mangiacassette non era difficile da utilizzare; ed era inoltre un oggetto piuttosto simpatico. Allora, un giorno il Bostro scopre un cofanetto contenente tutte le sinfonia di Beethoven suonate da Josef Krips. Chiaramente a quel tempo il Bostro non sapeva chi cazzo era Krips, ma gli piacevano quegli insiemi sonori piuttosto forti. Poi il Bostro ti scopre un altro cofanetto: "Pianofortissimo". 10 cassette contenente il meglio della musica classica per pianoforte.
Il Bostro si innamora di "Per Elisa" di Beethoven.
Il Bostro decide dunque di cominciare a suonare il pianoforte: il suo piccolo cervello si immagina già un futuro di fama e successo. La passione è forte... ma precaria. Dura due anni, poi il Bostro si ritira.
Verso i 13 anni ha già abbandonato la musica classica e ascolta canzoni a caso; gli piace Vasco Rossi, ma non è vera passione musicale.
A 15 anni un amico (buon Alex Capponi) gli fa scoprire l'Heavy Metal, ed il danno è fatto: il Bostro diventa metallaro!!!
Chiodo, giubbotto in jeans con maniche tagliate e toppe sopra il chiodo, vestiti sciatti, collane, anelli, collari, bracciali, ferro e borchie insomma. Riesce anche ad ignorare il comando famigliare e si fa crescere i capelli.
Il Bostro-X comincia così anche a suonare la chitarra partecipando attivamente in due gruppi:
  • Close Down: suonavano principalmente rock e hard rock, cover
  • Oblio: rock progressivo-sperimentale, fico, musica propria
  • Col tempo decide che nel metal una tastiera fa la differenza, ma in entrambi i gruppi nessuno la suona e decide di farlo lui.
    Sotto a tutto questo bisogna ricordare anche un genere per lui sempre molto importante: il blues. Per il Bostro il blues è una nota che ha sempre suonato in sottofondo, come un basso continuo, in tutta la sua carriera da musicista.
    Dicevamo comunque... Il Bostro si riavvicina alla tastiera, dopo molti anni; riprende anche in mano, per esercitarsi, alcuni metodi di quando era bambino, sottratti al morso della polvere e del tempo.
    Inizialmente si dedica alla produzione di invenzioni elettroniche: esempi ne trovate in questa pagina, vari studi, e intraprende anche la costruzioni di un'opera col nomignolo di IO, l'album è "Prima Vita". I titoli degli studi sono andati persi, le quattro parti comunque riguardavano una navicella persa tra le stelle, la morte dell'Eroe e la sua rinascita. Le parti erano circa 1) Morte tra le stelle 2) Smarrimento 3) Riemozione inconscia 4) Rinascita
    Ad un certo punto della sua vita un amico (il Pupatz, sempre sia lodato) gli presta una cassetta: "E' di mio fratello: è Bach, un organista" - Perché? Il Bostro non ricorda, forse perché un brano introduttivo di qualche pezzo Metal era di Bach? Chissà, forse...
    Bostro arriva a casa, ascolta la cassetta, la riascolta, la duplica, la restituisce e non fa altro che ascoltarla.
    E' una selezione di opere organistiche di Bach suonate dal mitico organista cieco Helmut Walcha: ci sono la famosa Toccata e Fuga in re minore, la Toccata e Fuga "Dorische", la splendida Passacaglia in do diesis minore... Il Bostro è esterefatto: come si può scrivere musica simile? Come il modesto cervello umano può riuscire a produrre qualcosa di simile? Finora il Bostro pensava (sapeva) che l'Uomo fosse un essere minorato, un paradosso della natura, ma un paradosso non può "produrre ex nihilo" qualcosa come... come... questi prodigi che lui stava ascoltando!!!
    Da quel giorno il Bostro ha abbandonato quasi completamente il Metal: lo ascolta saltuariamente, quando ha bisogno di spegnere il cervello. E quei momenti sono piuttosto pochi. Ha anche tentato di riprendere in mano il pianoforte, ma ormai il tempo era poco, gli impegni tanti, problemi vari alle articolazioni si sovrapponevano alla sua passione.
    Oggi il Bostro ha una collezione di circa 800 CD di musica classica.
    Ovviamente, di Bach ha l'opera completa e... si, Bostro è uno di quelli che adora Glenn Gould. Ma non tutto, alcune cose le preferisce suonate al clavicembalo, ma se gli chiedete le Variazioni Goldberg be... rimbalzerebbe senza fine tra l'edizione del 1955 e quella del 1981 senza fermarsi mai. Sta di fatto che Johann Sebastian Bach lo potrebbe ascoltare per ore, anni, eoni, e lo fa. E l'Offerta Musicale, mio dio quale meraviglia assoluta.
    I suoi generi preferiti sono legati alle tradizioni più profondamente tedesche, quindi il barocco di Bach e simili, il primo romanticismo, lo Sturm und Drang in musica di Beethoven, la malinconia decadente di Mahler, la grandiosa opera di Wagner per il quale il Bostro-X ha una specie di soggezione come l'uomo misera di fronte a ciò che crede divino. Il Bostro adora il tipico Lieder romantico teutonico di Schubert, soprattutto i grossi cicli (Winterreise è assolutamente un capolavoro che almeno una volta nella vita deve essere ascoltato).
    In sostanza il Bostro apprezza i grossi lavori tecnicamente perfetti, il contrappunto, il sentimentalismo pure non lo disprezza ma per lui è comunque in secondo piano: i notturni di Chopin sono assolutamente meravigliosi, ma posti di fronte all'Aria delle Variazioni Goldberg di Bach impallidiscono, e scompaiono. Sarà per questa passione che il Bostro scende saltuariamente nei meandri dell'inconscio della musica ovvero nella dodecafonia e nella serialità, tra quella versione nevrotica di Bach chiamata Arnold Schoenberg e sappiate che adora, adora, adora i lavori di Anton Webern (avete mai ascoltato la sua trascrizione del Ricercare di Bach?).
    Le decine di sinfonia di Mozart sono fantastiche: il Bostro ha l'opera omnia anche di Mozart. Il classicismo non è proprio il suo genere prediletto, ma il Bostro, in sostanza, non disprezza nulla della grande musica classica. Ma poste tutte insieme di fronte alle grandiose sinfonia di Gustav Mahler non hanno possibilità di salvezza. Basta l'incipit della 10^, o l'Adagietto della 5^, per sopraffarle.
    E poi lui, il Dio assoluto, la mente suprema, l'uomo più grande che abbia calpestato questo deludente pianeta: Richard Wagner. Lui ha prodotta qualcosa di irripetibile, di sublime: Tristano e Isotta (mio dio, il Preludio al terzo atto, ripreso dai Wesendonk Lieder!), Parsifal (il coro dei pellegrini!), Lohengrin (il preludio!), I Maestri Cantori di Norimberga (il coro iniziale, l'apoteosi germanica!), L'Olandese Volante (il preludio iniziale, il suo inizio e anche la sua fine, mio dio!)... ma soprattutto il superbo, quasi incredibile, prova inconfutabile che l'uomo può fare ed essere molto di più: L'Anello del Nibelungo! Irraggiungibile! Niente è arrivato a tanto, ma non solo nel mondo della musica, in qualsiasi ambito nulla è arrivato a tale livello di perfezione. Non mi stanco mai di ascoltarlo, non mi stancherò mai di leggerne i libretti, non finirò mai di immaginarmelo! Mi sveglio al mattino col Risveglio di Brunhilde dal Sigfrido! Chi non conosce ed apprezza la Cavalcata delle Valchirie, perdio! Bene, il resto dell'opera di Wagner è 100 volte di più. Forse anche mille.
    Gli impegni e il lavoro stroncarono infine ogni sogno e soprattutto prima lo studio per il pianoforte poi piano piano la chitarra. Il vivere in un appartamento piuttosto piccolo diede alla fine il colpo di grazie anche alla chitarra elettrica per questioni di spazio e rumore. Gli anni così passarono ma come sfuggire al richiamo degli strumenti musicali?
    Dopo lunghe ricerche il Bostro fece una grande scoperta: uno strumento piccolo, che non teme le piccole stanze, che non disturba i vicini, che non è difficilissimo da suonare ma che può dare grandi soddisfazioni.
    OGGI LA MIA PASSIONE L'UKULELE
    Inizialmente il Bostro lo prese come un ripiego, quasi un gioco: come tutti, lo intese come una piccola chitarra ma pian piano, suonandolo, si rese conto che nonostante quattro sole corde accordate in maniera strana e una tastiera con neanche 20 tasti, si potevano ottenere sonorità magnifica e una variabilità incredibile di melodie. Dal rock, alla musica classica, al - soprattutto - il blues, non c'è fine e il Bostro oggi è un appassionato ukulelista.



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