È l 'inizio dei viaggi spaziali. La luna è ormai già colonizzata, vi sono città vere e proprie. Marte per ora è ancora allo stadio di scoperta e studio, ma una nave parte alla sua volta per effettuare il primo trasporto di un passeggero turista - peraltro uno scrittore di fantascienza, un po' spicciola - verso il pianeta rosso. Ricordo che Clarke è l 'autore di Odissea nello Spazio, libro sfortunatamente meno conosciuto del film di Kubrik. Ma cosa aspettarsi, in un 'epoca di pecoroni....
E' incredibile come questo libro, scritto nel 1951, tratteggi alla perfezione i viaggi nello spazio. La storia è bella, avvincente, lineare, semplice, e con quella capacità propria di Clarke di confondere realtà scientifica con la finzione, tant'è che ciò che è descritto sembra fin troppo realistico. La realisticità è impressionante perché riesce a rendere quasi angosciante la distanza immane tra la Terra e Marte sia in termini di spazio, ma soprattutto in termini di tempo, con questo maestoso pianeta ormai alla fine della propria vita, logorato e morente, in agonia.
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