I sogni dovrebbero rimanere tali, ed è meglio non impacciarsi troppo in se stessi per tentare di portarli alla realtà. Ho letto
Viaggio al Termine della Notte molti anni fa, forse 25, e non me ne ricordo neanche molto se non che ne rimasi estasiato, letteralmente divorandolo. Avevo però dimenticato la delusione di
Morte a Credito, che cominciai a leggere e poi abbandonai rimandandolo a un futuro che non è mai giunto.
Guerra è un bel libretto, 100/120 pagina ma non mi ha lasciato nulla. Il Voyage era immenso nel suo protrarsi negli anni o meglio ancora nelle "ere" che attraversava con quel tempo che scorreva inesorabile portandoci in giro per vicende e sentimenti che cambiavano col tempo stesso zeppo di ricordi che uscivano dalle nebbie del passato, Guerra invece accade in un periodo ristretto, forse è questo il suo problema. Ha caratteristiche vere e proprie di abbozzo. Probabilmente a livello di critica o storiografia letteraria è notevole, ma come libro di per sé mi ha lasciato molto deluso ma era quasi inevitabile dato l'apice da cui avevo fatto la conoscenza di questo magistrale scrittore che, peraltro, nella sua diretta semplicità è incredibilmente complesso perché richiede dedizione d'inquadramento storico e biografico. Louis-Ferdinand Celine mi ha regalato uno tra i libri più belli che abbia mai letto ma è meglio che me ne resti l'emozione fossilizzata, probabilmente a questo punto è anche meglio se mi tolgo dalla testa l'idea di rileggerlo. Come affermò
Hemingway: "Esistono luoghi mistici che fanno parte dell'infanzia di ognuno [ma] se mai tornaste a vederli, non ci sono". Io ho cercato invece di tornare. Dunque... Addio, caro amico, e grazie comunque.
Questo sito l'ho realizzato io e quindi è proprietà intellettuale mia e non ne concedo alcuna autorizzazione.
Visitando il sito si sottintende la presa visione della Privacy policy
CONTATTI: info[at]bostro.net
Aggiornamenti via | Torna in cima