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Ernest Hemingway

Vero all'alba

Esistono luoghi mistici che fanno parte dell'infanzia di ognuno. Quelli che a volte ricordiamo e visitiamo in sogno, mentre dormiamo. Di notte sono belli come lo erano quando eravamo bambini. Se mai tornaste a vederli, non ci sono. Ma di notte, se avete la fortuna di sognarli, sono stupendi come non lo sono mai stati.

COMMENTO ALLA CITAZIONE:

Oggi 2 Luglio è l'anniversario del giorno in cui l'immenso Ernest Hemingway ha capito che era tutto finito. 
Era finito lui, e si concludeva una enorme stagione dell'umanità, quella dell'uomo cacciatore-raccoglitore-esploratore ma soprattutto libero, una stagione che più era un ideale e che lui ha inseguito cosciente appieno che era tale. 
Per quanto mi riguarda, Grande fiume dai due cuori è la cosa più bella e magistrale che abbia mai letto in tutta la mia vita di lettore.
In ogni suo libro ho trovato perle e penso che chi lo critichi per essere stato un assassino di animali spietato e un sadico perché andava alla Corrida, dovrebbe degnarsi per una buona volta di leggerlo.
Una tra le cose più tragiche che ha scritto l'abbiamo scoperta postuma in questo libro, Vero all'alba, ed è la chiave che svela tutto il significato di quella pallottola con cui lui ha chiuso la porta in faccia al resto del mondo: quel suo non ci sono così secco e brutale mi fa ogni volta venire la pelle d'oca. Ed è vero: quei momenti racchiusi come perle nella nostra memoria, in realtà non ci sono ed è meglio non cercarli mai.
In La Spiaggia Pavese dice qualcosa di simile: nulla è più inabitabile di un luogo dove si è stati felici.

Citazione inserita il 02/07/2021
Categoria: NARRATIVA




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