Eroico BIKER senza frontiere.
AVERE E NON AVERE
Ernest Hemingway
- Categoria libro: Narrativa straniera
- Stato lettura: LIBRO CONCLUSO il 04/11/2019
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La bella introduzione, fortunatamente breve (odio le introduzioni e raramente le leggo se superano le 10 pagine) ci informa che la genesi di questo libro è stata tormentata. Nacque inizialmente sotto forma di racconto singolo pubblicato su rivista, cui poi seguirono altri due e che l'editore consigliò a Ernest di unire per farne un libro unico, vista la fortuna che arrise a Harry Morgan tra il pubblico. Da lì cominciò un calvario per il "povero" Hemingway che tra altri libri, donne, viaggio in giro per il mondo, caccia in ogni dove e pesca d'altura, non riusciva mai a metterci mano per tentare di risolvere il problema principale, dare linearità alla narrazione. Infine lo pubblicò così com'è oggi, tre capitoli corrispondenti ai tre racconti, e fu considerato una delle (varie) promesse mancate come altri suoi libri.
Effettivamente manca di consequenzialità, manca di linearità, manca di alcuni approfondimenti in alcune cose e divaga molto in altre. Volete però che vi dica la mia? E' grandioso. Un libro magnifico e forse proprio per questi motivi. Come in tutti i libri di Hemingway, di contro alla moda tipica del genere avventuroso e soprattutto per i suoi tempi, manca un vero eroe: l'eroe di Hemingway è sempre poco eroico. Spesso sbaglia, si fa prendere dall'ira e si comporta ingiustamente, nella caccia a volte prende le prede più piccole o sbaglia tiro, è sempre così. Tuttavia questo libro non aveva bisogno di un eroe: ce ne sono un sacco di eroi, qui. E c'è comunque un profondo senso di abbandono e sconfitta ché un eroe sarebbe fuori luogo. Ciascuno perde ciò che ha da perdere: chi la moglie, chi un amico, chi i soldi. Harry perde la vita. Tranquilli, non vi ho rovinato il finale (non vi ho "spoilerato", per parlare la vostra lingua), non c'entra nulla, lo indovinate fin dalle prime righe, ma comunque non è col finale che si giocano i libri di Hemingway.
Come nella maggior parte dei suoi libri, a mio avviso danno il meglio oggi. Il personaggio Hemingway non può essere mai estraneo ai suoi libri, ne è parte integrante e noi dobbiamo sempre tenerlo a mente per poterli apprezzare; ha vissuto in un mondo che ormai stava cambiando e ha fatto una vita esagerata in un mondo che già non voleva più vite simili e coi ora non le permette proprio più. All'interno di questo senso di epico crepuscolo va visto ogni suo libro, e anche questo: Harry Morgan muore perché non aveva più alternative. Quando leggo i libri di Hemingway è proprio questo lato che mi sconvolge ogni volta: l'incredibile senso di enorme e inevitabile nostalgia che li pervade.
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