Mi è già capitato di affrontare qualche libro della serie
For Dummies ma soprattutto di informatica, e l'impianto mi era piaciuto. Questo è una merda.
Sarà che il mondo dei libri meramente introduttivi agli scacchi è esasperato da migliaia di titoli che non dicono altro se non come si muovono i pezzi, l'en passant, l'arrocco, e poi consigli motivazionali di vario genere e alla fine ne esci con lo stesso bagaglio che se avessi letto il
Portale Scacchi di Wikipedia ma, rispetto agli altri, questo è veramente caotico. Parte dalla Spagnola per spiegarti i movimenti dei pezzi, per spiegarti l'infilata parte dalla Viennese, e tutto ciò senza spiegare cos'è un'apertura: cioè, se uno ha bisogno di queste nozioni, è probabile sia agli inizi totali, vero? Altrimenti se uno sa già cos'è un'apertura e perché la Spagnola è ciò che è, è possibile non sappia cos'è un'inchiodatura? E ciò ancora prima di spiegare cos'è uno scacco matto perché, si, lo spiega! Vuole avere un impianto nuovo, più schematico, ma ciò lo porta ad essere caotico con riquadri, note, rientri, e poi la notazione delle mosse è tutto un punto di domanda. Ciò accade nelle prime 90 pagine, che ho letto quasi sfogliandole perché introdotto io lo sono già, ma cosa mi sarei potuto aspettare dal resto del libro con una struttura simile in cui la linearità didattica è un concetto assolutamente assente?
Sinceramente, se uno fosse ignaro completamente del mondo degli scacchi e volesse cominciare questo è un libro che non consiglierei neanche come ultima scelta, piuttosto un'altra di quelle cretinate che ho già recensito nella sezione
Libri/Scacchi del mio sito, ad esempio quello di Scaccomatto o i due di Capuana che almeno in ebook si procacciano a due/tre euro a seconda delle offerte quando non gratuite con Prime (mio caso), ma questo no. Non si capisce niente! Il seguito magari è fatto un po' meglio ma resta caotico e, a mio avviso, anche eccessivamente superficiale. L'ho sfogliato fino alla fine e poi l'ho cancellato dall'ebook.
Alla fine, dopo averlo letto, posso dire che a livello introduttivo il libro di
Pantaleoni/Messa/Benetti rimane irraggiungibile. Parte dalle basi ma in maniera seria: non vuole essere nuovo, non vuole essere simpatico, vuole
insegnare e basta e ci riesce anche molto bene, e in molte meno pagine di questa "porcheria for dummies".
Spezzo tuttavia una lancia per una frase memorabile, presente all'inizio del libro e che mi aveva fatto pensare valesse la pena leggerlo: l'autore dice che quando qualcuno scopre che gioca a scacchi solitamente gli dicono "Cavolo, ma devi essere intelligente" e in realtà lui risponde "No, giocare a scacchi non vuol dire essere intelligenti, ma avere tempo". Sicuramente frase forte ma nel complesso vera, per diventare bravi giocatori bisogna studiare e per studiare bisogna avere tempo. Tutto qua. Il talento serve invece a diventare campioni.
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