mar 03/12/2024 | RSS | Menu

LA DIFESA DI LUZIN

Vladimir Nabokov

Che scrittore meraviglioso, quando lessi il suo indirettamente famoso Lolita rimasi folgorato. La storia la conosciamo tutti, ma leggerne il libro è un'altra cosa. E' incredibile come in un libro, dove figure non ci sono, il bravo scrittore riesca comunque a ricreare scene che sono talmente mescolato con la psicologia, il tempo della narrazione, le attese, il passato e il futuro della vicenda, che metterle in camera è impossibile. Il bello di un libro è che, pur essendoci lo scorrere del tempo nella narrazione, il tempo non è comunque una base intoccabile ma un elemento malleabile che lo scrittore usa a suo piacimento. Un esempio è il momento in cui Humbert entra nella camera d'albergo dove per la prima volta giacerà con Lolita, quel gioco di specchi è onirico e destabilizzante. Nabokov ripete il suo miracolo con Luzin, dove il tempo viene completamente macinato e si passa da un Luzin bambino a un Luzin "vecchio" tra una pagina e l'altra e dove pare proprio che ciò che sia importante è ciò che non viene narrato. 
La vicenda si struttura come una partita a scacchi tra Luzin e la vita stessa; Nabokov, nella bella introduzione, lo spiega bene ma dalla mia, e da giocatore principiante, dico che Luzin mi ha ricordato, se la (sua) vita è una partita di scacchi, un cavallo che salti fra avamposti. Il cavallo è un elemento sinistro negli scacchi, il suo movimento è imprevedibile, dominarlo è difficile e allo stesso tempo è difficile controllare a cosa posso portare i suoi movimenti. Rispetto ai pezzi a tiro lungo, il cavallo non fa spesso molti movimenti consecutivi. Torre alfiere e donna, ad esempio, puoi spostarli lungo le loro colonne, traverse o diagonali ma continuano a controllarle; il cavallo no, ogni casa che occupa è completamente separata dalla precedente e quando ne occupa una controlla solo case del colore opposto. Spesso (o meglio, quasi il suo scopo) il cavallo raggiunge una casa d'avamposto dalla quale per un po' non si sposta controllando a distanza ed essendo soggiogato dal susseguirsi della partita. Così è Luzin: gli avamposti sono stati la governante francese, la zia, la vita con Valentinov, il periodo da solo quando dal suo avamposto vedeva l'avversario avanzare; e infine la moglie, l'ultima casa d'avamposto nella quale è rimasto mentre una serie di combinazioni schiacciavano il resto del suo esercito. 
Sappiate che comunque, nel libro, non ci sono scacchi quindi è indifferente se ci giocate o meno o anche se non sapete proprio cosa sono; potete leggere questo libro lo stesso, godendone ugualmente perché è una piccola perla.
Tornando a noi, dopo la lettura di questo capolavoro non sono più molto convinto di voler far entrare il mio piccoletto nel mondo degli scacchi! Del resto il passato psicologico degli scacchi è inquietante: Luzin è tratteggiato dalla persona di von Bardeleben che morì suicida gettandosi da una finestra, Diemer finì in manicomio, Steinitz aveva psicosi, Tal era alcolizzato, per non parlare di Fischer e Reuben Fine scrisse anche un trattato sulla psicologia degli scacchi. Bardeleben era di famigllia nobile ma ormai non aveva più un quattrino e si racconta che per mantenere il suo tenore di vita sposasse donne ricche, si contano almeno 10 matrimoni nella sua vita.
Resta nella memoria una partita con uno Steinitz ormai vecchio ma che creò una combinazione talmente bella che Bardeleben non finì neanche la partita e se ne andò lasciando scorrere l'orologio, per non subire l'umiliazione di una sconfitta da parte di una delle più belle partite di sempre che avrebbe, come ebbe, suscitato applausi a non finire.
Di seguito il testo pgn della partita con la conclusione della combinazione riportata da Steinitz stesso, potete incollare il testo nella mia scacchiera d'analisi e godervi la maestria di Steinitz al suo radioso tramonto, tanto per capire cosa sono gli scacchi classici.
[Event "Hastings"]
[Site "Hastings ENG"]
[Date "1895.08.17"]
[EventDate "1895.08.05"]
[Round "10"]
[Result "1-0"]
[White "Wilhelm Steinitz"]
[Black "Curt von Bardeleben"]
[ECO "C54"]
[PlyCount "48"]
1. e4 e5 2. Nf3 Nc6 3. Bc4 Bc5 4. c3 Nf6 5. d4 exd4 6. cxd4 Bb4+ 7. Nc3 d5 8. exd5 Nxd5 9. O-O Be6 10. Bg5 Be7 11. Bxd5 Bxd5 12. Nxd5 Qxd5 13. Bxe7 Nxe7 14. Re1 f6 15. Qe2 Qd7 16. Rac1 c6 17. d5 cxd5 18. Nd4 Kf7 19. Ne6 Rhc8 20. Qg4 g6 21. Ng5+ Ke8 22. Rxe7+ Kf8 23. Rf7+ Kg8 24. Rg7+ Kh8 25. Rxh7+
{Bardeleben abbandonò a questo punto. Di seguito, come variante, la continuazione data da Steinitz che mostra una rovina di materiale per raggiungere un matto meraviglioso in ben dieci mosse.} 
(25. Rxh7+ Kg8 26. Rg7+ Kh8 27. Qh4+ Kxg7 28. Qh7+ Kf8 29. Qh8+ Ke7 30. Qg7+ Ke8 31. Qg8+ Ke7 32. Qf7+ Kd8 33. Qf8+ Qe8 34. Nf7+ Kd7 35. Qd6#) 

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  • La Difesa di Luzin (stato: Libro finito )
  • Lolita (stato: Libro finito Libro molto apprezzato! )
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