Si è perso un po' quel tono così pulito e bello che avevo trovato nel suo precedente libro; forse perché qui c'è un approfondimento scientifico maggiore, forse perché l'argomento è più complesso di una "semplice" migrazione coinvolgendo la comunicazione in senso lato, o forse semplicemente perché ho letto i due libri di questa autrice uno dopo l'altro. Considerare questo come cosa negativa è errato, né è una critica. La facilità con cui questa autrice riesce a raccontare rituali di accoppiamento, gestualità di affronto di possibili predatori, forme di vita e rapporti comunitari intraspecifici, vocalizzazioni e pure i significati della loro assenza, è meritevole di lode. Dandoci informazioni scientificamente fondate ma senza mai scendere eccessivamente nel tecnico, dandoci dati e prove ma come fosse una semplice narrazione, permettono di affrontare le quasi 400 pagine di questo libro come se si stesse affrontando la leggerezza di un romanzo. Ad esempio: scopriamo che i feromoni hanno nomi differenti a seconda che siamo un vantaggio per chi li emette, chi li riceve, entrambi, intra o inter-specifici; detto ciò, però, non scende nei dettagli chimici dei feromoni fermandosi a una discussione funzionale perché questo è il suo scopo e la classificazione dei feromoni ci fa comprendere meglio la comunicazione tra le farfalle monarca.