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URAGANO ROSSO

Tom Clancy

Perché, mentre la Russia invade l'Ucraina e scatena una guerra che rischia di sfociare in un disastro mondiale, non leggere un libro di trent'anni prima che narra proprio di questa eventualità? Soprattutto dopo aver letto Della Guerra di Von Clausewitz? Perché non farlo, se il tuo cervello ha una piega inevitabile verso il pessimismo e l'ineluttabilità della tragedia? Quindi, eccomi qua.
Mi piacciono i libri di Clancy: uno scrittore non eccelso, spesso anzi un po' penoso ma bravo, bravissimo a livello di immaginazione. Il realismo che riesce a creare è impressionante e ora più che mai possiamo goderlo, visti i tragici fatti che ci circondano. Le banali motivazioni che messe assieme creano l'ineluttabilità bellica, la velocità di precipitazione di una situazione politica nel suo risvolto armato sono qui rappresentate con un realismo impressionante ed angosciante. Ci credo che spesso e volentieri le forze armate lo hanno chiamato o usato durante gli addestramenti teorici nelle scuole di guerra: la capacità immaginifica di uno scrittore è inarrivabile e può colmare le mancanze dello studio teorico. Incredibile leggere in un romanzo la struttura e le debolezze delle forze armate dell'URSS e ritrovarle oggi negli eventi tra Russia e Ucraina con i generali in prima linea falcidiati e la difficoltà della comunicazione tra i vari livelli militari, come pure le difficoltà di gestione di una Nato bella sulla carta ma dispersa e dunque indebolita alla resa dei conti armati. Cosa dire poi della causa scatenante la guerra e del problema principale dell'avanzamento della stessa, ovvero la "manodopera" ma soprattutto il carburante? Oggi 1 aprile, ad esempio, due elicotteri da attacco ucraini sono entrati nel territorio russo e hanno bombardato e fatto esplodere un deposito di carburanti. Del resto lo scopo stesso del fronte occidentale russo è il contrasto al concetto stesso di NATO, come lo è stato per l'invasione Ucraina. Fico, no? 
Secondo Clausewitz la guerra non comincia di colpo e non è un fatto isolato: è un evento politico come un altro, e infine la battaglia ne è solo uno degli sviluppi. Ecco, in queste pagine di Clancy abbiamo la rappresentazione di questa tesi.
Ci sono sicuramente delle lacune, a volte il suo tecnicismo è noioso come pure lo spostare la narrazione da un evento globale ad eventi singolari caratterizzati da personaggi specifici, nonché la storia d'amore in Islanda tra l'eroe inaspettato Edwards e Vigdis, ma in molti libri si legge ben di peggio. Ciò che più inficia il godimenti di questa lettura è la frammentarietà delle storie in paragrafi spesso divisi eccessivamente e intervallati tra loro, ma non stiamo parlando di un Marquez o un Tolstoj, per cui non mi aspettavo sicuramente la perfezione ma in quasi 800 pagine dopo un po' comincia a pesare perché frena il pathos che si perde in innumerevoli battaglie tutte un po' uguali e scontate, dalla 500esima in poi in effetti i sommergibili cominciano pure a rompere un po' le palle. Il finale, coi suoi stratagemmi e piani non detti che si svelano alla fine, sfrutta troppo il trucco classico del deus ex machina che a me nei romanzi non convince mai appieno. Del resto è tratto o ispirato da un gioco di ruolo, e scritto con un altro tizio che elabora giochi di ruolo: la struttura quindi è quella.
Tolto ciò, una bella lettura; la velocità della discesa in campo dei vari eserciti è veramente magnifica e narrata in quella quasi banalità descrittiva a lasciar intendere - o meglio, fare in modo - che "Non c'era alternativa", la semplificazione della nascita di una guerra micidiale ricorda il pathos che sprigiona dal tremendo film The Day After in cui ascoltiamo tutto per caso dalle radio fino a trovarci di fronte ai funghi atomici. Pare proprio che la guerra accada di colpo, a guardare solo i fatti, ma con Clancy sono sottintese tutte le premesse sociali e politiche che la generano quasi inevitabilmente secondo la teoria di Clausewitz.
L'argomento bellico ha su di me un mesto fascino malsano e irresistibile e la violenza delle battaglie mi ha letteralmente fatto godere; quanto mi piacerebbe un libro così ambientato però ai giorni nostri, con droni ed intelligenze artificiali a dominare i campi d'azione sotto le tempeste d'acciaio.
A guardarsi attorno oggi c'è da dire solo una cosa: speriamo bene.

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Tutti i libri di Tom Clancy

  • Atti di Guerra (stato: Libro finito )
  • Giochi di stato (stato: Libro finito )
  • Splinter Cell 1: I signori del fuoco (stato: Libro finito )
  • Splinter Cell 2: Barracuda (stato: Libro finito )
  • Splinter Cell 3: Il gioco di Fisher (stato: Libro finito )
  • Splinter Cell 4: Polonio 210 (stato: Libro finito )
  • Uragano Rosso (stato: Libro finito )
  • Totale libri: 7
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