Un'occasione mancata, perché l'idea e lo stile ancora ci sarebbero. Ciò che McMurtry ha perso, rispetto al magnifico
Lonesome Dove, è semplicemente una cosa: l'ispirazione, per cui questo libro ci sembra una continuazione non necessaria ma frutto, più che altro, della volontà di cavalcare un'onda, o per bisogno personale o per spinta editoriale. Lonesome Dove tratteggiava bene i paesaggi e la società in cui si muoveva il libro: i buoni e i cattivi sostanzialmente non erano così buoni e così cattivi; la giustizia era inesistente, i buoni potevano perdere come i cattivi potevano vincere. Non era una regola: semplicemente, le cose accadevano e basta. C'erano i grandi spazi, la polvere del sud come le montagne del nord, i deserti come le foreste, le mandrie i cowboy e i pochi centri abitati senza legge né struttura sociale. Ok, il mondo è cambiato, ma è cambiato anche lo spirito. Non pensate che qui, nonostante sia un libro, il vostro sguardo riesca a vedere le grandi praterie, le distese sconfinate, le enormi catene montuoso, o le innumerevoli mandrie. Non pensate di poter sentire l'odore del legno che brucia nei fuochi da campi o che esce dai comignoli di abitazioni in legno fatte a mano. Non pensate di poter sentire il silenzio della notte o il frastuono delle città. Gli stessi personaggi che ricompaiono dal libro precedente non sono più gli stessi, sono tratteggiati in maniera completamente differente si che la continuità fra i due, più che di personalità, e semplicemente attestata dai nomi. Sono eccessivamente caratterizzati inoltre, a rappresentare differenti sfaccettature dell'animo umano forse, ma così finisce per diventare una parata di
maschere con personalità ed abitudine tirate al limite come avviene al teatro. Il risultato è una serie di personaggi dalla credibilità troppo bassa e anche eccessivamente stupidi che ti chiedi come hanno fatto a sopravvivere. Come ha fatto Donipher il "Cattivo Sceriffo", idiota com'è, a sopravvivere così a lungo? Come ha fatto Roy Bean "Il Giudice Impiccatore" a sopravvivere da solo con una pistola caricata armata e lasciata così, ad arrugginirsi? Come ha fatto Garza a diventare di colpo un asso del fucile con binocolo, e a comportarsi come un idiota senza farsi ammazzare? Come ha fatto Mox Mox il "Bruciacristiani", nano che neanche riesce a salire su un cavallo, a scappare da cacciatori di taglie e Texas Ranger per anni, circondandosi di sodali che lo scherniscono di continuo? Come ha fatto il capitano Call che, se in Lonesome Dove era un silenzioso introverso ed ora una specie di robot privo di sentimento ed iper-razionalista, a sopravvivere con una mentalità più simile a quella di un Vic-20 che a quella di un uomo? I soprannomi stessi sottilineano questa spinta a creare figure archetipiche più che personaggi, cosa che magari non sarebbe stata un problema se prima di questo libro non vi fosse stato il maestoso Lonesome Dove. Oltre al fatto che, come per magia, muovendosi in un territorio che contiene vari stati Americani, e a casaccio con cavalli, riescono sempre e quasi sempre per caso ad incrociarsi l'un l'altro o a incrociare l'uomo o la donna giusti al momento giusto, o vecchie conoscenze. Era proprio necessario che i due bambini rapiti da Mox Mox si scoprissero poi figli di Jasper Fant, personaggio di Lonesome Dove, visto che questi poi compare a recuperarli e svanisce di nuovo nel nulla, non aggiungendo nulla alla storia se non il fatto che è diventato calvo? Perché non fare un romanzo completamente staccato da Lonesome Dove? Oltretutto il libro è caratterizzato dalla peggior struttura finale che abbia mai visto: un epilogo inutile composti di capitoli formati da una sola pagina l'uno!
McMurtry sbaglio nel punto saliente: troppi personaggi, troppi avvenimenti, troppa azione, troppi colpi di scena. Per non finire, il libro è in molti punti troppo divagante, ci sono
almeno 200 pagine di troppo. Peccato. Carino, comunque, ma peccato. Probabilmente se non esistesse
Lonesome Dove lo si apprezzerrebbe di più perché il confronto è troppo difficile da sopportare.
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