Eroico BIKER senza frontiere.
IL CAMMINO DEL MORTO
Larry McMurtry
- Categoria libro: Narrativa straniera
- Stato lettura: LIBRO CONCLUSO il 08/07/2024
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Nel 1985 McMurtry scrisse il maestoso Lonesome Dove che è un'epica western veramente azzeccata. Nel 1993 ovvero 8 anni dopo decise di scriverne un nuovo capitolo che ne facesse da epilogo, Le strade di Laredo che come scrissi è a mio avviso un tentativo assolutamente non riuscito; del resto non c'era bisogno di un proseguimento, Gus era ormai morto e Call vecchio, che senso aveva scrivere un altro libro quando Lonesome Dove era già una storia conclusa ed incredibilmente ben riuscita? Infatti il tentativo non riuscì concependo un libro brutto e inutile.
Nel 1995, quindi due anni dopo Le strade di Laredo e dieci anni dopo Lonesome Dove il nostro McMurtry non molla e decide di scrivere un altro capitolo trasformando un magnifico romanzo in una saga, probabilmente viene da chiedersi se questi tentativi non siano dei tentativi di "cavalcare l'onda" piuttosto che rispetto della scrittura tuttavia mi pare di capire che abbia capito in cosa pecca il precedente: senza Gus si perde buona parte della continuità, Call era tratteggiato come un ebete, veniva a mancare il sentimento di grandezza presente in Lonesome Dove grazie alla maestosità del contesto paesaggistico e l'azione era inoltre troppo localizzata e troppo concentrata in singoli eventi microlocalizzati. Di conseguenza in questo Cammino del morto ritroviamo Gus, poiché il romanzo narra un periodo precedente a Lonesome Dove, ritroviamo il West selvaggio, ritroviamo il paesaggio. E' incredibilmente brutale e lo scopriamo subito nel primo capitolo: morti, sgozzamenti, sangue, scalpi, diciamo che ciò che ha recuperato del primo capolavoro l'ha un po' imbrattato di episodi cruenti al limite dello splatter. C'è un certo miglioramento rispetto al precedente ma la grandiosità in generale del primo, presente nei protagonisti come pure nelle ambientazioni e nell'intera storia, sono assenti e sebbene i territori esplorati ci si muove sempre all'interno di eventi: se in Lonesome Dove c'era una linea che caratterizzava tutto il percorso e su cui si concentrava la storia, qui la linea è utilizzata solo in alcuni suoi punti chiave dove avviene l'azione, e questa tecnica patisce l'ovvio rischio (presente nel libro) che i "punti" siano simili, ovvero che le azioni siano spesso la riproduzione schematica una dell'altra. Troviamo qui più volte un guado che risulta sempre ugualmente pericoloso, più volte l'attacco indiano che risulta sempre uguale, più volte i discorsi attorno al fuoco che risultano sempre uguali, e via dicendo. Sopra a tutto troneggia la carneficina di persone che McMurtry probabilmente trova spassante, muoiono tutti di continuo e brutalmente, è probabilmente il tema principale del libro.
Il finale... Non c'è, in sostanza non finisce mai. Del resto non aveva neanche un inizio né una trama, però qualcosa di meglio per concluderlo si poteva inventare, a mio avviso il finale lascia presagira che McMurtry non è pago del disastro che sta compiendo e ci rifilerà un'altra puntata. La lascio ad altri, con questo scrittore pensi di aver chiuso.
Sia chiaro, è un libro carino che si fa leggere e restavo incollato alle pagine fino a notte fonda senza riuscire a chiuderlo e mettermi a dormire, ma sfortunatamente per McMurtry con Lonesome Dove aveva creato un romanzo talmente perfetto che il paragone è d'obbligo e sarà sempre svantaggioso, certo è tuttavia che è riuscito a scivolare dalla bella letteratura ai romanzetti da spiaggia. Vien da pensare che con quel primo lavoro McMurtry abbia solo avuto un colpo di fortuna. Le vette non sono dritte, non si cammina continuamente in vetta né si va più in alto di una vetta; dalle vette si può solo scendere, o a piedi per un sentiero o scivolando: Lui è letteralmente precipitato.
McMurtry disse in un'intervista: "Dopo aver scritto 20 romanzi, la probabilità di diventare riciclaggio di se stessi è molto alta. È difficile trovare qualcosa di nuovo" (fonte). Non ho letto tutti i suoi libri, non so se veramente ne ha scritti 20 o se effettivamente stia parlando di se stesso, ma a mio avviso si lui si è riciclato dopo un solo libro.
Curiosità: la via del Cammino del Morto esiste veramente, è la Jornada del Muerto. E' lì tra l'altro che avvenne lo scoppio di The Gadget, la prima detonazione di un'arma nucleare nella storia dell'uomo e che per molti fu l'inizio del cosiddetto Antropocene, l'impatto geologico dell'uomo sulla storia del pianeta. Infine, McMurtry fa fare una veramente pessima figura agli indiani: quei quattro che si trovano e che sono co-protagonisti li trasforma in specie di Delta Force perfetti e letali ma selvaggi, classificabili come psicopatici sadici assassini.
Nel 1995, quindi due anni dopo Le strade di Laredo e dieci anni dopo Lonesome Dove il nostro McMurtry non molla e decide di scrivere un altro capitolo trasformando un magnifico romanzo in una saga, probabilmente viene da chiedersi se questi tentativi non siano dei tentativi di "cavalcare l'onda" piuttosto che rispetto della scrittura tuttavia mi pare di capire che abbia capito in cosa pecca il precedente: senza Gus si perde buona parte della continuità, Call era tratteggiato come un ebete, veniva a mancare il sentimento di grandezza presente in Lonesome Dove grazie alla maestosità del contesto paesaggistico e l'azione era inoltre troppo localizzata e troppo concentrata in singoli eventi microlocalizzati. Di conseguenza in questo Cammino del morto ritroviamo Gus, poiché il romanzo narra un periodo precedente a Lonesome Dove, ritroviamo il West selvaggio, ritroviamo il paesaggio. E' incredibilmente brutale e lo scopriamo subito nel primo capitolo: morti, sgozzamenti, sangue, scalpi, diciamo che ciò che ha recuperato del primo capolavoro l'ha un po' imbrattato di episodi cruenti al limite dello splatter. C'è un certo miglioramento rispetto al precedente ma la grandiosità in generale del primo, presente nei protagonisti come pure nelle ambientazioni e nell'intera storia, sono assenti e sebbene i territori esplorati ci si muove sempre all'interno di eventi: se in Lonesome Dove c'era una linea che caratterizzava tutto il percorso e su cui si concentrava la storia, qui la linea è utilizzata solo in alcuni suoi punti chiave dove avviene l'azione, e questa tecnica patisce l'ovvio rischio (presente nel libro) che i "punti" siano simili, ovvero che le azioni siano spesso la riproduzione schematica una dell'altra. Troviamo qui più volte un guado che risulta sempre ugualmente pericoloso, più volte l'attacco indiano che risulta sempre uguale, più volte i discorsi attorno al fuoco che risultano sempre uguali, e via dicendo. Sopra a tutto troneggia la carneficina di persone che McMurtry probabilmente trova spassante, muoiono tutti di continuo e brutalmente, è probabilmente il tema principale del libro.
Il finale... Non c'è, in sostanza non finisce mai. Del resto non aveva neanche un inizio né una trama, però qualcosa di meglio per concluderlo si poteva inventare, a mio avviso il finale lascia presagira che McMurtry non è pago del disastro che sta compiendo e ci rifilerà un'altra puntata. La lascio ad altri, con questo scrittore pensi di aver chiuso.
Sia chiaro, è un libro carino che si fa leggere e restavo incollato alle pagine fino a notte fonda senza riuscire a chiuderlo e mettermi a dormire, ma sfortunatamente per McMurtry con Lonesome Dove aveva creato un romanzo talmente perfetto che il paragone è d'obbligo e sarà sempre svantaggioso, certo è tuttavia che è riuscito a scivolare dalla bella letteratura ai romanzetti da spiaggia. Vien da pensare che con quel primo lavoro McMurtry abbia solo avuto un colpo di fortuna. Le vette non sono dritte, non si cammina continuamente in vetta né si va più in alto di una vetta; dalle vette si può solo scendere, o a piedi per un sentiero o scivolando: Lui è letteralmente precipitato.
McMurtry disse in un'intervista: "Dopo aver scritto 20 romanzi, la probabilità di diventare riciclaggio di se stessi è molto alta. È difficile trovare qualcosa di nuovo" (fonte). Non ho letto tutti i suoi libri, non so se veramente ne ha scritti 20 o se effettivamente stia parlando di se stesso, ma a mio avviso si lui si è riciclato dopo un solo libro.
Curiosità: la via del Cammino del Morto esiste veramente, è la Jornada del Muerto. E' lì tra l'altro che avvenne lo scoppio di The Gadget, la prima detonazione di un'arma nucleare nella storia dell'uomo e che per molti fu l'inizio del cosiddetto Antropocene, l'impatto geologico dell'uomo sulla storia del pianeta. Infine, McMurtry fa fare una veramente pessima figura agli indiani: quei quattro che si trovano e che sono co-protagonisti li trasforma in specie di Delta Force perfetti e letali ma selvaggi, classificabili come psicopatici sadici assassini.
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