Un gran bel romanzo in cui Heinlein rappresenta un probabile futuro coloniale per la Luna con una logica talmente razionale che sembra quasi non solo incredibilmente realista ma realizzabile. La struttura della società, lo stile di vita, le abitudini, il concetto di famiglia lunare, la quotidianitò e la rivoluzione per l'indipendenza, tutto viene rappresentato con un'incredibile senso pratico e lo stesso fondamento che ha portato alla colonizzazione sono veritiere: si pensi all'Australia, nata allo stesso modo ovvero come prigione senza sbarre. Heinlein era molto interessato al lato militare in ogni sua opera e qui pure: vediamo l'organizzazione del governatorato che regge la colonia nelle sue strutture e soprattutto nelle sue debolezze. Ci sono punti deboli perché teorici, ad esempio nel primo volume (si, sappiate che in Urania il romanzo è diviso in due volume, in totale sono circa 350 pagine) c'è un lungo passo in cui Man, Wyoh e Prof discutono teoria e prassi della "rivoluzione"; può sicuramente risultare stancante, ma mai banale o stupido. Questo lato teorico tuttavia è sempre presente in entrambi i volumi a volte può risultare un po' noioso ma mai banale; Heinlein si rifece alla stessa guerra di indipendenza americana e quanto qui accade nella finzione ricalca ciò che accadde nella realtà (perlomeno a detta sua, io non ho controllato né mi interessa). Sotto questo aspetto di teoria sociale ha molti parallelismi con
Fanteria dello spazio ma anche col suo capolavoro
Straniero in terra straniera. Ha anche interessanti riflessioni e spunti riguardo la robotica, il modo in cui viene rappresentato Mike, oggi con le IA generative che imperversano, è quasi inquietante e ancora più vicino al nostro mondo di quant'era allora anche nella fantasia. Il punto debole sono tutte le pagine descrittive di quanto è
laterale all'azione vera e propria, ma è un punto debole non sufficiente per togliere godibilità a un bel romanzo pensato e realizzato alla perfezione.
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