Il libro è ambientato attorno all'anno 2300 mi pare di ricordare dai calcoli delle prime pagine: la Terra ha sopportato un qualche disastro nucleare, la società attuale è ora una società dove buona parte del popolo lavora e produce ed è chiamato "plebe", mentre una casta li domina organizzata in maniera clericale e religiosa, ma è composta in realtà da scienziati che usano la scienza per creare miracoli e dare l'idea che il dio esista davvero ed operi nel mondo. Questo tipo di società è stato creato appositamente per fare in modo che la società non abbia una politica che possa influire sulla scienza e che gli uomini non possano più fare guerre che potrebbero portarli all'estinzione, come quasi accaduto. I religiosi non credono nel dio che divulgano, ovviamente, sono degli scienziati, anche se dopo mi pare di ricordare quasi due secoli di funzionamento, qualcuno al loro interno ha cominciato a pensare che forse il dio esista veramente; una fazione di persone esterna alla casta inoltre ha scoperto l'inganno ed ha deciso che per smascherare i religiosi bisogna usare la stessa arma ovvero la paura, creando un dio cattivo chiamato "Satanasso". Fino a qui sembra tutto semplice ed anche banale, tant'è che per alcuni anni ho rifiutato di leggere questo romanzo perché lo consideravo, da questo tipo di introduzione che circola dappertutto, una roba quasi fantasy: sappiate che non è così, non è fantasy ma fantascienza e perlopiù sociale, e che il libro è scritto in maniera incredibilmente efficace tant'è che scendiamo nel baratro delle religioni odierne a partire da una vicenda che ovviamente è allegorica, ma non portata avanti con stile allegorico. Il libro è incredibilmente cupo, spietato, brutale, malvagio, e malvagio da tutte le parti, non c'è nessuno a mio avviso che si salva. Leggetelo, è meraviglioso e paragonabile alla grande letteratura senza categoria alcuna. Ci insegna molto sul meccanismo di nascita e funzionamento delle religioni, perfino troppo perché ci sentiremo di colpo complici di quella incredibilmente grande e malvagia finzione che chiamiamo dio, qualunque esso sia.
Tramite Jarles questo libro ci dà una grande lezione: una religione cattiva non si può combattere con una religione buona, perché il risultato è comunque una menzogna, e la menzogna è ignoranza che continua a schiacciare l'uomo, seppure in modi diversi più benevoli. Solo la verità può aiutare l'uomo, ma la verità per definizione non può essere una religione. Tuttavia, ci dà anche un'altra lezione, ben più cruda ma molto più realistica: l'instaurazione di una dittatura è probabilmente l'unica cosa che funzionerebbe.