Comprato sinceramente non so neanche per quale motivo a fine 2023, mi sono bastate una ventina di pagine per accorgermi (ricordarmi, per restare in tema bergsoniano) non sono più portato per la filosofia. I suoi teoricismi, i discorsi arzigogolati, la verbalizzazione continua e pedante, l'utilizzo delle metafore come fosse esperimenti scientifici non sono più alla mia portata a livello non tanto di intelletto, quanto di pazienza. Snobba in due righe il dualismo mente e cervello facendo la metafora di un chiodo che sorregge un cappotto; ma che vuol dire? Ma che c'entra? Sicuramente c'è dell'affascinante nella sua narrazione, l'utilizzo della lingua è sicuramente pesante ma curato e il Nobel alla letteratura ci sta anche se penso che a suo tempo ci fossero probabilmente candidati più idonei, più letterati. Non so quanto possa essere motivo di vanto, per un filosofo, vincere quel Nobel. Comunque c'è forse possibilità che lo sfoglierò in futuro, o nei momenti bui tra una lettura e l'altra. Ma non è più il mio campo, quasi mi spiace ammetterlo anche se devo dire, come seconda ammissione, che all'università lo tentai e ne ottenni la stessa sensazione di insoddisfazione per una ricerca che mi è sempre parsa più una mera riflessione personale, più prossima a un discorso mistico che a una ricerca razionale. Perché l'ho acquistato? Non so, in quel periodo cercavo un libro che non trovavo da nessun altra parte se non in un sito, LibreriaUniversitaria, dove alla fine decisi di acquistarlo aggiungendo qualche titolo per abbattere la spedizione ma con questo volume ho proprio fatto un buco nell'acqua.
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