L'anima dell'ecologia. E non è un complimento.
Come sottotitolo potrebbe avere "Diario di un ipocrita".
Questo libro merita un post a parte nel mio blog che farò a breve, ma sintetizzando è un libro con concetti di ecologismo facilone e ipocrita quando non egocentrico e autocelebrativo. Tolto questo tema fondamentale e palesemente
eticamente sbagliato e controproducente, resta un libro che è anche scritto bene, ma pensato da altri che quindi hanno preso ad libitum pagine dal suo diario e ne hanno creato un libro di un anno, diviso in paragrafetti a giornate, farcito di temini botanici che non servono a nulla se non a costringerci, se vogliamo capirli, a tenere aperto un dizionario di botanica.
La bella e scorrevole scrittura non lo salva: il messaggio etico è da rigettare con troppa forza.
Non mi stupisco che fosse amico di
MacFarlane, il cui Le Antiche Vie è pedante e saccente come questo libro, e come questo libro comunque dotato di una bellissima scrittura. Che poi parli di
Dark Star Safari di Paul Theroux è la ciliegina sulla torta: altra persona che, come lui, esalta in maniera esasperante se stesso, sminuendo "la gente", tutti noi che non possiamo passare uno o più anni a fare un cazzo in giro per il mondo, spendendo soldi e spandendo parole. Questi tre libri sono tra i peggiori libri che ho letto negli ultimi anni a livello di idea ed etica propugnata: se vi fosse un indice dei "libri ipocriti" questi vi dominerebbero.
I temi trattati non riescono neanche ad essere minimamente salvati dalla bella prosa, perché quando non pontifica sul ritorno alla terra (a modo suo, però) si perde ad elencare nomi di piante ed insetti. Una palla inumana.
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