Il problema dei libri dei tedeschi o sui tedeschi nel periodo bellico è la ricerca sfrenata della redenzione. "Il popolo non sapeva" oppure "la gente non approva" sono due luoghi comuni di questi tipo di storie ma sfortunatamente perlopiù fasulli. Sapevano, non tutto ma quanto bastava, e approvavano, e solo quando le cose si sono messe male hanno cambiato (forse) opinione ma questa non è giustizia, è il cosiddetto voltagabbana. Attorno ai grandi campi di lavoro e sterminio c'erano città che ricevevano manodopera, vedevano la deportazione e i deportati, sentivano il rumore e gli odori, la puzza, la puzza di morte. I camini degli inceneritori spargevano cenere e puzza per chilometri. Inoltre, come da che mondo è mondo, la gente parla tanto e in una nazione altamente militarizzata questo porta ad avere un giro di voci e notizie che pervase sicuramente tutto il territorio. Dopo la guerra buona parte di SS e nazisti dichiarati hanno fatto la propria vita in Germania e spesso in posizioni chiave. Perché continuare ad insistere con la vecchia solfa che solo le SS erano cattive? Che solo gli ufficiali erano cattivi? Che tutti hanno "subito" ingiustamente e senza nulla sapere? Il mito del Reich non è nato negli ultimi 4 o 5 anni di guerra, il mito del Reich era vecchio e Hitler non l'ha inventato ma l'ha utilizzato perché era un m mito di tutto il popolo, e si potrebbe dire tuttora che E' vecchio poiché, sotto mentite spoglie, respira ancora.