"Notturno" è un racconto molto famoso di Asimov, e a buona ragione: è inquietante. Immaginare un pianeta in orbita attorno a multipli soli, e che per questo non vede mai la notte, è per noi impossibile. Asimov riesce nel miracolo. Qualcosa non torna nei conti, certo, ma è fantascienza non un trattato di astronomia. Da notare che il racconto gli fu ispirato da un
aforisma di Ralph Waldo Emerson, il filosofo poeta scrittore aforista americano: "Se le stelle apparissero una sola notte ogni mille anni, come gli uomini potrebbero credere e adorare, e serbare per molte generazioni la rimembranza della città di Dio?".
Il massimo è, secondo me, il racconto "Il destino di Marte". Di una sufficiente lunghezza per renderlo appassionante e non sbriciolabile in un'ora di lettura, ci narra le vicende di una colonia marziana nel momento in cui diventa, a tutti gli effetti, indipendente dal pianeta sotto il profilo psicologico. I coloni non vogliono mollare, non possono cedere, non voglio abbandonare il loro pianeta. I coloni sono ormai diventati i veri "marziani".
Intrigante è "L'Ultima Domanda", sufficientemente strutturato per tenere il lettore attaccato alle pagine, che però hanno troppo l'aspetto di una novella.
Interessante è "Il Cronoscopio" perché fa notare una cosa cui pochi pensano. Nel caso si riuscisse ad inventare un sistema per
visualizzare - letteralmente - il passato, sarebbe una cosa interessante, vero? Tutti penserebbero al passato lontano, la Antica Roma, il momento della costruzione delle Piramidi, e via dicendo. Il problema di questa macchina è però il fatto che il passato è anche quello di un secondo fa. Come insegnava Hegel nella sua Fenomenologia, il QUI e l'ORA non sono determinabili e sfumano continuamente, inesorabile, nel loro momento o luogo successivo. Soprattutto il tempo. Per cui il passato è il presente stesso, e la macchina potrebbe essere utilizzata per spiare tutto quanto.
Detto tutto ciò, comunque, non sono un grande amante dei racconti che hanno il problema, soprattutto quelli di fantascienza, di avere sempre un preponderante lato pedagogico. Nè amo i gialli, che invece Asimov amava ed infatti alcuni racconti sono anche dei gialli. Nel complesso però un grandissimo scrittore anche in questo caso, e la mancanza del voto massimo è più dovuta a me, che a lui.
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