August Strindberg è una figura inquitante del XX secolo. Scrittore, drammaturgo, scienziato, occultista, uno degli ultimi alchimisti, mi pare anche musicista, nonché teologo autodidatta.
In questo libro presenta la sua esperienza dell'Inferno, inteso come vita nel mondo reale pilotata da potenze supreme. Cioé, non è proprio così, ma quasi. Il libro infatti inizia durante un suo soggiorno parigino in cui studiava alchimia ed arti magiche, nonché scienze naturali; gli accadono svariati avvenimenti sinistri e simbolici, noché la vita non è che giri molto a suo favore!
La scoperta del grande mistico Emmanuel Swedenborg, svedese pure lui, gli apre gli occhi su un mondo diverso, inteso come espiazione di colpe: la vita sulla terra assume le forme di una espiazione infernale, il mondo è il centro degli inferi! Però, attraverso questi tre inferni (raccontati nella trilogia "Inferno", "Leggende" e "Giacobbe lotta") scopre anche altre interpretazione della vita, ed la sua storia rimane come grande esperienza simbolica di crescita (o metamorfosi, semplicemente) interiore.
A mio parere, per chiunque abbia sensazione estranianti dal mondo reale, per chiunque si senta disadattato alla società, alle norme, alla moda, questo libro è senza dubbio un "must".
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