Nel 1913 Jirì langer era un giovane ebreo ungherese che sempre più assimilava la sua cultura millenaria e i canoni religiosi più ortodossi. Per questo, decise di partire per visitare la cittadine di Belz, piccola comunità di chassidim lontana nello spazio e nel tempo dal mondo circostante, popolata da questi mistici ebrei ultraortodossi, anche strani, ma che affascinarono il giovane che restò con loro per molto tempo.
Molti anni dopo,scrisse questo libro, un insieme di racconti, leggende ed esperienza biografiche che restano l'ultima testimonianza di un mondo che pochi anni dopo verrà completamente spazzato via dalla faccia della terra dal folle furore nazista.
Dei canti, delle leggende, della battute e degli insegnamenti raccontati in questo libro, nessuna voce di leverà più: di loro non c'è più traccia da nessuna parte. E sfortunatemente non sono neanche passati moltissimi anni, ma già troppe voci si levano da altre parti a dire che nulla è mai successo, che nessuno è mai stato oppresso. La stupidità umana non ha limite di decenza.
Un limite per chi vuole
ricordare, un libro per chi vuole scoprire qualcosa di più dell'europa dell'est
di un tempo, un libro per ebrei, un libro per atei affascinati dalla religione, un libro per amanti delle crocache di viaggio... Ci sono tanti modi di apprezzare questo libro, che però non è sicuramente un libro per tutti.
Qui trovate una bella introduzione:
http://www.diunlibro.it/jiri-langer-le-nove-porte/
Dallo speciale mondo chiuso e anacronistico delle comunità chassidiche sperdute nelle grandi gelide pianure orientali non s'innalzerà mai più una voce. Il libro del ceco Jirí Langer "Le nove porte" è il documento meno mediato di cui oggi si possa disporre per avvicinare l'oscuro e luminoso regno dei chassidim, cuore di quell'universo perduto. (Sergio Quinzio)
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