Eroico BIKER senza frontiere.
UN MONDO SENZA CONFINI
William Atkins
- Categoria libro: Biografie
- Stato lettura: LIBRO CONCLUSO il 24/02/2024
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Il libro non è (solo) un diario di viaggio, ma una enorme lunga riflessione sul mondo, sulle società, sulle culture, sui popoli, sulle terre, su se stesso, a partire da storie di deserti. Può essere considerato un misto tra le narrazioni culturali e riflessive di Chatwin, l'introspezione di Subiros, la ricerca di sé di Robyn Davidson, le reminiscenze di epoche passate di , le riflessioni sociopolitiche di Hopkirk... Atkins si presenta come uno spaesato, forse un po' in crisi esistenziale, ma amante della lettura, degli studi, dei viaggi, e con tanta voglia di capire il mondo attorno a noi. A partire da libri di esploratori del passato il cui intreccio di vicende riporta alla fattualità storica attuale, si imbarca in una serie di viaggi che lo portano nei principali deserti del mondo dove un paragrafo descrivendo, un paragrafo riflettendo, una parte raccontando e una parte citando, ci apre uno spaccato sui deserti del pianeta. Nomadi scomparsi, aborigeni diseredati, esplosioni atomiche e missionari sono i protagonisti secondari dei suoi viaggi. Bello, bella lettura, bella scrittura, ma come dissi spesso dopo i miei viaggi nel deserto è difficile, con un tema così perfetto, riuscire a fallire. Se imposti l'autoscatto a 5 secondi e lanci la fotocamera per aria, se è una bella fotocamera comunque otterrai una foto magnifica del deserto; stessa cosa coi libri, se sei bravo a scrivere ne verrà fuori un bel libro. L'inevitabilità del deserto è anche estetica.
Solo una cosa manca: il vero e propria viaggio nel deserto. La realtà è infatti che l'autore parte da varie premesse (dei libri o dei fatti legati al determinato deserto di quel preciso capitolo) e poi vi si reca ma per un periodo piuttosto ridotto, viaggi brevi e a volte piuttosto circoscritti e periferici, che finiscono così velocemente che pare vi si sia recato solo per dare un'occhiata oltre le pagine che ha letto. Non è terribile ma questa mancanza si sente come se, dopo tante pagine introduttive, la realtà si concludesse troppo brevemente.
Sicuramente ad Atkins interessano i popoli, le persone oggi e nella loro storia, più che il luogo, il deserto, in sé che risulta da un lato uno strumento per comprendere, dall'altro un monito come pure un esempio. È considerando questo fattore che si riescono a inquadrare il capitolo sui Burning Man e quello sugli eremiti egiziani, due capitoli che mi hanno un po' annoiato: il primo perché troppo lungo, il secondo perché come ultimo capitolo del libro ne rovina tutta l'atmosfera sabbiosa e desolata introducendo i fanatici, che per me è sinonimo di "nevrotico", quando un bel capitolo sul Sahara è i Tuareg e i Berberi sarebbe stato perfetto anche per rispettare l'espressione "senza confini" del titolo. Questi due popoli, anima del deserto per antonomasia e della vita priva di confini, sono i grandi protagonisti assenti in questo libro. Per tutto il libro inoltre vola alto un corvo, è un leitmotiv che apre il libro e si chiude solitario sopra gli eremiti, fateci caso quando lo leggerete: perché ignorare allora i tanto decantati indiani, con la loro mitologia di Corvo creatore del mondo? Magari saltando il Burning Man che, ripeto, resta un capitolo tanto lungo quando ridondante. E cosa c'entrano i monaci, protetti dalle leggi, dall'UNESCO, che stanno lì serviti e riveriti disinteressati al mondo esterno ma perché possono permetterselo, oltretutto vivendo in un castello? Cosa c'entrano questi col deserto!?? Bisogna anche dire che questi monaci non ne escono molto bene dal racconto di Atkins: se come individui singoli sono a volte giustificati e anche ammirati, nel complesso il monaco Atkins lo descrive come un pazzo, se non un povero idiota; forse per questo lo ha tenuti per ultimi? Per darci un'alternativa al vivere il deserto che però non dovrebbe essere?
Tuttavia resta la sensazione che, in tutte queste pagine, manchi una visione d'insieme, un punto fisso, un senso, una "morale".Commenti al libro
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