Non male ma mi aspettavo molta più azione, tenendo conto che prima del libro avevo già in testa la figura di Reacher grazie al film. In realtà il film non c'entra assolutamente nulla col libro se non per il fatto che c'è un tizio con lo stesso nome, Jack Reacher appunto, e che è un ex poliziotto militare. Le analogie finiscono qua, credeteci. Il libro si sviluppa come una lunga indagine, ogni tanto Reacher ammazza qualcuno ma basta, lo fa in quattro e quattr'otto senza troppi pensieri e in poche righe. Non ci sono granché scazzottate, quasi nulle anzi se non all'inizio in prigione, e il resto è una lunga indagine poliziesca tanto rocambolesca quanto ingenua. L'autore avrebbe dovuto dedicarsi un po' di più a creare qualcosa di più credibile e un'indagine meno sottomessa a colpi di fortuna e intuizioni geniali col solito meccanismo di introdurre un deus ex machina che risolve tutto, così banalmente sempre presente nella narrativa spicciola. E poi lasciatemelo dire: la storia d'amore è veramente infantile! Reacher alto, biondo, occhi azzurri, arriva in questo paesino e l'unica strafiga del paese  una poliziotta che immediatamente si innamora di lui e due giorni dopo - tenendo anche conto che Reacher li passa in galera - sono già che scopano; ma vai a cagare! Nel complesso 400 pagine che scorrono via bene (tranne che alla fine dove i colpi di scena sono talmente stupidi che si rubano 100 pagine inutili e noiose), una lettura da ombrellone, però di quelle 400 pagine si potevano tranquillamente togliere un centinaio e aggiungere un po' più d'azione e ne veniva fuori un libretto carino che, alla fine, è ciò che fa Andy McNab che del genere "letteratura spicciola d'azione" è un genio. Si salva per le continue citazioni riguardanti il blues!