Eroico BIKER senza frontiere.
IL MONDO FINO A IERI. CHE COSA POSSIAMO IMPARARE DALLE SOCIETÀ TRADIZIONALI?
Jared Diamond
- Categoria libro: Divulgazione
- Stato lettura: LIBRO CONCLUSO il 19/07/2019
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Libro difficile. Se avevate letto il suo magnifico Armi, Acciaio e Malattie qui siamo su tutt'altro piano. Il suo libro più famoso è un libro piuttosto divulgativo: non facile, sia chiaro, ma gli argomenti sono vastissimi e ad ampio spettro di conseguenza, per un lettore interessato all'argomento ma senza formazione specifica, è comunque facilmente leggibile e godibile ed inoltre molto scorrevole. In questo libro invece, gli argomenti vengono approfonditi con studi, dati, ricerche e approfondimenti.
Di cosa parla questo libro? Sinteticamente: di noi e di loro. Noi siamo gli "occidentali", ovvero gli abitanti delle società cosiddette capitalistiche, quelli il cui lavoro è retribuito a moneta e che per la propria sussistenza utilizzano la moneta per acquistare prodotti fatti in serie. Loro sono gli abitanti di società ancora a struttura di banda, tribù, o marginalmente anche le chefferies (per la spiegazione del termine, andate su Wikipedia o leggetevi Diamond direttamente). L'approccio è il seguente: studiare alcuni ambiti di questi due tipi di società, paragonarli, ed evidenziarne le differenze in base a un assunto che ha creato molte polemiche ovvero quello per cui quelle società rispecchierebbero ciò che erano le nostre prima della formazione delle società ad impianto statale.
Le polemiche nacquero da parte di vari studiosi ma soprattutto per un articolo di Stephen Corry, articolo diventato poi il portabandiera di tutte queste polemiche, in cui Corry critica Diamond perché l'assunto che le società di bande e tribù siano il nostro passato implica che le società attualmente così strutturate, che Diamond studia, siano definibili come "primitive". Potete leggere l'articolo relativo cliccando qui oppure una sintesi, con approfondimenti, cliccando qui.
A mio veramente modestissimo avviso Corry fa bene a sollevare questi punti che tuttavia sbaglia ad esprimere con un articolo e un punto di vista fortemente critico del testo di Diamond. Il problema è forse uno: Diamond, come scrive Corry, è potente, sia nel mondo accademico sia nel mondo della lettura, e i suoi testi sono molto diffusi. Il fatto però che siano testi per nulla semplici e superficiali li porta a poter diventare un'arma a doppio taglio in mano a lettori superficiali e, o, tendenziosi, con mire specifiche.
Fa bene Stephen Corry a sottolineare che non bisogna fare passi indietro nell'analisi antropologica, ma sbaglia a mio avviso target poiché l'analisi di Diamond fa proprio il contrario di ciò che Corry gli attribuisce. Anche quando Corry lo critica di fare troppi parallelismi tra i gruppi indigeni isolati di oggi e i nostri antenati non bada al fatto che Diamond premette (in maniera esplicita) che questo paragone va fatto con le pinze e che lo si fa solo perché da un lato le analisi del passato delle nostre società fanno emergere società simili a quelle, dall'altro lato quelle società sono tutto ciò che abbiamo in mano per fare questo tipo di archeologia sociale.
Gli studi etologici sui dinosauri, ad esempio, tentano di derivare molti tratti del loro comportamento a partire da quello degli animali attuali (dagli uccelli per alcuni tratti morfologici, dai predatori nel caso delle tecniche di predazione a partire da caratteristiche somatiche e via dicendo), ma il motivo per cui lo fanno non è perché gli animali di oggi sono uguali ai dinosauri, ma perché è tutto ciò che abbiamo oggi.
Perfettamente al contrario di quanto, secondo questa critica, si potrebbe pensare, il quadro che ne esce è che Diamond è ben conscio che la struttura "statale" abbia molti vantaggi, ma sia anche conscio che la struttura "capitalistica" (lo metto tra virgolette perché è qui più un concetto sociologico ed etologico, che economico - Diamond utilizza l'acronimo WEIRD per evitare malintesi) sia un passo inevitabile di questo tipo di struttura e che come passo abbia notevoli svantaggi, e pericolosità, rispetto alle società tradizionali. A mio avviso, dunque, e Corry lo dice comunque abbastanza chiaramente (non troppo però), la pericolosità di questo libro non è data dalle conclusioni che deriva, o dalle tesi che pone, ma dalle conseguenze che gli argomenti trattati possono avere. Ma sarebbe giusto non scrivere qualcosa, perché qualcuno può trarne delle conseguenza deviate? Il mio consiglio è quello di leggere l'articolo di Corry assieme al libro di Diamond; le critiche di Corry infatti, esagerando, evidenziano molti lati positivi del magnifico libro di Diamond.
Sinceramente anche in questo libro di Diamond non ho trovato giudizi uno dietro l'altro come, ad esempio, nel (bello, ma furbo) libro di Harari, e quelli presenti oltre a essere pochi sono anche molto velati, e ben documentati e/o giustificati e comunque lasciati spesso con discussioni aperte da parte del lettore. La cosa più bella che ha Diamond, ed è un vero e proprio approccio scientifico, è quello di studiare le cose per come sono, e osservare le cose che succedono senza giudicarle ma semplicemente constatando che vanno prese così perché, semplicemente, così attualmente sono. Come dice lui stesso: "La vita è semplicemente una cosa che succede".
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