Questo è il primo libro di Saberhagen dedicato ai Berserker e in realtà è composto da racconti che sono stati la genesi del suo ciclo dei Berserker, quindi ogni capitolo è un elemento a se stante ma nonostante ciò rimane il fascino di questa storia in cui il protagonista è proprio il nemico, questo insieme di macchine gelide, prive di qualsiasi forma di sentimento, coscienza, spirito, nonostante siano pienamente intelligenti e razionali, una IA cui è stato imposto non tanto un programma quanto un'etica: la vita è Male. Parlano, dialogano, ragionano, eppure proprio questa loro a-moralità è spietatamente inquietante. Tolto ciò, bel libro ma un racconti così, indipendenti uno dall'altro, senza un filo e tuttavia uniti dai nemici e da qualche figura ripetuta, nonché la presenza di un super-eroe umano e di un super-cattivo, tolgono un po' di qualità. Penso di leggere subito il prossimo volume e vedere se il ricordo lontano della Furia sia solo, appunto, un ricordo.