Eroico BIKER senza frontiere.
L'EREDITÀ DI JUPITER
Ted Simon
- Categoria libro: Moto
- Stato lettura: LIBRO CONCLUSO il 30/03/2017
- Voto:
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Il libro è un misto. Racchiude alcune parti di narrazione del suo viaggio, e altre parti della sua vita privata successiva al viaggio. Le parti di viaggio sono però un po' scarne dal punto di vista del vero e proprio viaggio, e più condite di riflessioni. Le parti della sua vita privata, d'altro canto, sono quasi completamente ferme al suo trasferimento in California e alla sua figliolanza in arrivo. Un po' troppo di entrambe le cose.
La narrazione è caratterizzata anche in questo caso dal suo magnifico stile letterario che fonde considerazione personali a considerazioni oggettive, riflessioni sul mondo e sulla società ad aneddoti buffi, la serietà all'autoironia che tanto lo caratterizza. Attenzione, però: è un libro diverso. Ci racconta ancora qualche cosa del suo viaggio, ma perlopiù qui c'è la cornice: scopriamo qualcosa di più dell'uomo Ted Simon, scopriamo meglio ciò che accadde subito prima della partenza, la casa nell'antico borgo francese, e la sua successiva migrazione in California, assieme alla neo-moglie già incinta del suo primo figlio. Qyesta seconda parte è incredibilmente noiosa e prolissa, mentre la prima parte era ben più avvincente. Lo ammetto, la seconda parte mi ha fatto ricredere sul giudizio, inizialmente entusiastico, del libro, perché a tratti sembra un po' buttata lì. La parte della nascita del figlio è incredibilmente lunga e piatta, e intervallata con ricordi del viaggio che poco hanno a che fare col tema di per sé. Mi fa venire il sospetto che questo libro lo abbia pubblicato semplicemente per fare un secondo libro, ovvero per cavalcare l'onda del successo del suo capolavoro e per aumentare le sue possibilità di guadagno. Nel complesso, però, su 5 stelle gliene tolgo solo una, perché è un bravo scrittore e un gran viaggiatore. Di certo che se così fosse stato il suo primo libro, Ted avrebbe dovuto trovarsi un altro lavoro!
Resta un libro da avere, da comprare e da leggere, ma solo dopo aver letto gli altri due, per non rovinarsi il palato.
Troviamo spiattellati con sincerità i timori di un uomo che non ha una terra sotto i piedi, di un vero e proprio nomade senza patria, le difficoltà di gestire la stabilità obbligata di una famiglia, le lotte continue con i suoi ricordi di popoli paesi e avventure. Come tornare a una vita fin troppo reale e che si sta strutturando sempre più in una staticità insuperabile e duratura quando si è appena tornati da quattro anni in cui la propria casa è stata la propria moto con i suoi pochi bagagli e la sua varietà continua minuto dopo minuto? Con la mancanza di pensieri, di preoccupazioni perlomeno del tipo che al giorno d'oggi hanno tutti quanti?
Oer questo motivo è un libro difficile, molto difficile: chi si aspetta un altro racconto di viaggio su due ruote rimarrà deluso. E' un racconto di viaggio molto più personale.
BLOG DEL BOSTRO: bostro.net/blog/?id=151
La narrazione è caratterizzata anche in questo caso dal suo magnifico stile letterario che fonde considerazione personali a considerazioni oggettive, riflessioni sul mondo e sulla società ad aneddoti buffi, la serietà all'autoironia che tanto lo caratterizza. Attenzione, però: è un libro diverso. Ci racconta ancora qualche cosa del suo viaggio, ma perlopiù qui c'è la cornice: scopriamo qualcosa di più dell'uomo Ted Simon, scopriamo meglio ciò che accadde subito prima della partenza, la casa nell'antico borgo francese, e la sua successiva migrazione in California, assieme alla neo-moglie già incinta del suo primo figlio. Qyesta seconda parte è incredibilmente noiosa e prolissa, mentre la prima parte era ben più avvincente. Lo ammetto, la seconda parte mi ha fatto ricredere sul giudizio, inizialmente entusiastico, del libro, perché a tratti sembra un po' buttata lì. La parte della nascita del figlio è incredibilmente lunga e piatta, e intervallata con ricordi del viaggio che poco hanno a che fare col tema di per sé. Mi fa venire il sospetto che questo libro lo abbia pubblicato semplicemente per fare un secondo libro, ovvero per cavalcare l'onda del successo del suo capolavoro e per aumentare le sue possibilità di guadagno. Nel complesso, però, su 5 stelle gliene tolgo solo una, perché è un bravo scrittore e un gran viaggiatore. Di certo che se così fosse stato il suo primo libro, Ted avrebbe dovuto trovarsi un altro lavoro!
Resta un libro da avere, da comprare e da leggere, ma solo dopo aver letto gli altri due, per non rovinarsi il palato.
Troviamo spiattellati con sincerità i timori di un uomo che non ha una terra sotto i piedi, di un vero e proprio nomade senza patria, le difficoltà di gestire la stabilità obbligata di una famiglia, le lotte continue con i suoi ricordi di popoli paesi e avventure. Come tornare a una vita fin troppo reale e che si sta strutturando sempre più in una staticità insuperabile e duratura quando si è appena tornati da quattro anni in cui la propria casa è stata la propria moto con i suoi pochi bagagli e la sua varietà continua minuto dopo minuto? Con la mancanza di pensieri, di preoccupazioni perlomeno del tipo che al giorno d'oggi hanno tutti quanti?
Oer questo motivo è un libro difficile, molto difficile: chi si aspetta un altro racconto di viaggio su due ruote rimarrà deluso. E' un racconto di viaggio molto più personale.
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Commenti al libro
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