Eroico BIKER senza frontiere.
Citazioni, aforismi, motti di Albert Camus
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AUTORE FILTRATO: Albert CamusALBERT CAMUS
IL MITO DI SISIFO, di Albert Camus
LA PESTE, di Albert Camus
LO STRANIERO, di Albert Camus
L'abisso che c'è fra la certezza che io ho della mia esistenza e il contenuto che tento di dare a questa sicurezza, non sarà mai colmato.
ALBERT CAMUS
D'altronde, il contagio sembrò retrocedere e per alcuni giorni si contò soltanto una decina di morti; poi, all'improvviso, di nuovo s'impennò. Il giorno in cui la cifra dei morti toccò la trentina, Bernard Rieux guardava il dispaccio ufficiale che il prefetto gli aveva passato dicendo: "Hanno avuto paura". Il dispaccio recava: "Si dichiari lo stato di peste. La citt&agr [continua...]
ALBERT CAMUS
I separati portavano quindi nel cuore stesso dell'epidemia una distrazione salutare, che si era tentati di prendere per sangue freddo. La disperazione li salvava dal panico; il dolore, per essi, aveva qualcosa di buono. Ad esempio, se accadeva che uno di loro fosse portato via dal male, era quasi sempre senza che avesse avuto il tempo di riguardarsene. Tratto dalla lunga conversazione intima che s [continua...]
ALBERT CAMUS
Al principio dei flagelli e quando sono terminati, si fa sempre un po' di retorica. Nel primo caso l'abitudine non è ancora perduta, e nel secondo è ormai tornata. Soltanto nel momento della sventura ci si abitua alla verità, ossia al silenzio.
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A vederla mancare prede bell'e designate, come Grand o la ragazza di Rieux, inasprirsi in certi quartieri durante due o tre giorni mentre spariva del tutto da certi altri, moltiplicare le vittime il lunedì e il mercoledì lasciarle scappare quasi tutte, a vederla in tal modo ansare o precipitarsi, si sarebbe detto che si disorganizzasse per esaurimento e stanchezza, che perdesse contemporaneamente [continua...]
ALBERT CAMUS
Rispondeva, in conclusione, [...] che c'era sempre un'ora del giorno e della notte in cui un uomo era vile, e che lui non aveva paura se non di questa ora.
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Ascoltando, infatti, i gridi d'allegria che salivano dalla città, Rieux ricordava che quell'allegria era sempre minacciata: lui sapeva quello che ignorava la folla, e che si può leggere nei libri, ossia che il bacillo della peste non muore né scompare mai, che può restare per decine di anni addormentato nei mobili e nella biancheria, che aspetta pazientemente nelle camere, nelle cantine, nelle val [continua...]
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Quando ci siamo vestiti, è parsa molto sorpresa di vedermi con una cravatta nera e mi ha chiesto se ero in lutto. Le ho detto che la mamma era morta. Siccome voleva sapere quando, le ho risposto "Ieri". Lei si è come ritratta un po', ma non ha detto nulla. Io stavo per dirle che non era colpa mia, ma mi sono trattenuto perché ho pensato che l'avevo già detto al mio prin [continua...]
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La casa era calma e dal profondo della tromba delle scale veniva un soffio umido e oscuro. Non sentivo che i colpi del mio sangue che mi ronzava alle orecchie e sono restato immobile. Ma nella stanza del vecchio Salamane il cane ha dato un lamento sordo. Nel cuore di quella casa piena di sonno, il gemito è salito lentamente, come un fiore nato dal silenzio.
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Ho riconosciuto per un breve istante il profumo e il colore della sera d'estate. Nell'oscurità della mia prigione semovente ho ritrovato a uno a uno, come dal fondo della mia stanchezza, tutti i rumori familiari di una città che amavo e di una certa ora in cui mi avveniva di sentirmi contento. Il grido dei giornalai nell'aria già calma, gli ultimi uccelli nel piazzale, il rich [continua...]
ALBERT CAMUS
Ho rifiutato per la terza volta di ricevere il prete. Non ho niente da dirgli, non ho voglia di parlare, e dovrò comunque vederlo presto. Quel che mi interessa in questo momento è soltanto di sfuggire alla meccanica, di sapere se l'inevitabile può avere una via d'uscita. [...] Malgrado la mia buona volontà, non potevo accettare questa certezza insolente. Perchè i [continua...]
ALBERT CAMUS
Ho creduto per molto tempo non so per quale ragione che per andare alla ghigliottina si dovesse salire su un catafalco, fare alcuni gradini. […] In realtà la macchina era posata direttamente per terra. […] Ci si fanno sempre delle idee esagerate su ciò che non si conosce. Invece dovevo constatare che tutto è molto semplice: la macchina è allo stesso livell [continua...]
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Ma tutti sanno che la vita non val la pena di essere vissuta, e in fondo non ignoravo che importa poco morire a trent'anni oppure a settanta quando si sa bene che in tutt'e due i casi altri uomini e altre donne vivranno e questo per migliaia d'anni. Tutto era molto chiaro, insomma: ero sempre io a morire, sia che morissi subito, sia che morissi fra vent'anni.
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Voleva ancora parlarmi di Dio, ma mi sono avvicinato a lui e ho cercato di spiegargli un'ultima volta che mi restava soltanto poco tempo. Non volevo sprecarlo con Dio.
ALBERT CAMUS
Come se quella grande ira mi avesse purgato dal male [...] mi aprivo per la prima volta alla dolce indifferenza del mondo. [...] Perché tutto sia consumato, perché io sia meno solo, mi resta da augurarmi che ci siano molti spettatori il giorno della mia esecuzione e che mi accolgano con grida di odio.
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