Spesso il senso di ciņ che si legge sfugge. Spesso anche il senso di ciņ che si scrive. La poesia invece non spesso, ma sempre, lascia sfuggire il senso diretto di ciņ che dice perché il suo linguaggio non č il nostro ma ne utilizza solo le stesse sonoritą, pare quasi una mera consonanza fonetica. Essa parla per conto suo e il poeta non č pił un artista, ma un semplice intermezzo, un vuoto strumento. Bisogna ricominciare ad ascoltare, in silenzio, ciņ che la poesia tenta di dire all'uomo attraverso il poeta. Da ateo sono certo che non c'č nulla oltre di noi ma il poeta, poetando, per un piccolo momento che č la durata della poesia riesce a creare un fugace, inutile ma bellissimo divino di cui lui č un folle profeta.

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