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Alberto Moravia

La Noia

Tornai a sedere sul divano e presi a riflettere. Perché il ritardo di Cecilia mi sconvolgeva? Compresi che, mentre finora Cecilia, come ho già detto, non era stata niente per me, il suo ritardo la faceva diventare qualche cosa. D’altra parte questo qualche cosa nel momento stesso che acquistava consistenza, mi sfuggiva, dolorosamente, perché, dopo tutto, Cecilia non era venuta. Così mi pareva che Cecilia fosse assente, quando si trovava nello studio e si stringeva a me; adesso invece che non c’era e sapevo che non sarebbe venuta, la sentivo amaramente e oscuramente presente.
[...]
Perché io desideravo tuttora di disfarmi di Cecilia, ma la Cecilia di cui volevo disfarmi era la Cecilia innamorata o che immaginavo innamorata di me, e non la Cecilia che non mi amava più e mancava agli appuntamenti. E questo non già per quel particolare genere di amore che, di solito, viene chiamato amore a dispetto, il quale ci fa amare chi non ci ama e disamare chi ci ama, bensì perché la Cecilia che mi amava si era dimostrata noiosa, cioè irreale, mentre la Cecilia che non mi amava pareva invece sempre più acquistare ai miei occhi, per il fatto stesso che non mi amava, una sembianza di realtà. Tuttavia io preferivo pensare che Cecilia mi amasse, e di conseguenza io non avessi a cambiare la mia decisione di disfarmi di lei, perché, come ho già accennato, l’idea che non mi annoiasse più, cioè diventasse reale, in fondo mi ispirava una specie di timore, come di fronte ad una prova che non mi sentivo in grado di affrontare.

COMMENTO ALLA CITAZIONE:

Ho inserito assieme queste due citazioni, separate e di molto nel testo, perché simili come tematiche ovvero la realtà della realtà. Dino attribuisce a Cecilia un distacco dalla realtà che la fa agire in maniera superficiale (non sa descrivere le cose, o non vuole, pensa solo al presente, non distingue gli oggetti o le particolarità di un luogo o un momento, e via dicendo) mentre in realtà Cecilia è forse, nel suo vivere solo l'immediato attuale, l'unica persona che sia vicina alla realtà; Dino invece, nelle sue immense e immonde infinite riflessioni, convinto com'è di essere obiettivo e razionale, non riesce più a distinguere la realtà, la Cecilia reale da quella immaginaria, la Cecilia assente da quella presente, l'amore dall'indifferenza. Uno scrittore maestoso.

Citazione inserita il 20/03/2025
Categoria: NARRATIVA




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