Neppure una cultura completamente isolata che si trovi in un ambiente ecologicamente stabile può essere del tutto esente dal cambiamento. A differenza delle leggi della fisica, che sono prive di ogni contraddizione interna, ogni ordine costruito dall’uomo è pieno di potenziali smentite. Le culture cercano costantemente di conciliare queste contraddizioni, e tale processo alimenta il cambiamento.
Ma non si tratta di un difetto. Tali contraddizioni rappresentano una parte importante di ogni cultura umana. In effetti sono i motori della cultura, responsabili della creatività e del dinamismo della nostra specie.
È una caratteristica così essenziale da avere persino un nome: dissonanza cognitiva. La dissonanza cognitiva è spesso considerata una défaillance della psiche umana. In realtà è un bene vitale.
La contraddizione genera cambiamento, non siamo nella logica ma nella realtà ed è per questo che la contraddizione può essere un momento produttivo e non una mera impossibilità. Una cultura nasce dalla condivisione di ideali che vengono assolutizzati (appunto, idealizzati) facendone dei miti. Quando il trucco del miti è scoperto e diventa palese, lì avviene il cambiamento.
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