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Massimo Marchiori e Volunia

Categoria: PENSIERI

KEYWORDS: informatica | riflessioni | scienza |
Inserito in DATA: 21/12/2011 | Vai ai COMMENTI
E' un esempio come migliaia di altri dell'eccellenza italiana; ed è uno dei casi - forse perché va contro la tendenza catastrofistica dei mass-media? - di successo italiano che non rientrano nei tanto spettegolati "cervelli in fuga".
E' Massimo Marchiori, informatico padovano i cui lavori hanno portato all'ideazione e progettazione dell'algoritmo di ricerca Hyper Search, base dei motori di ricerca cosiddetti dellaseconda generazione, ovvero quelli contestuali che analizzano la parola da ricercare non in base solo alla sua sintassi, ma anche al suo spettro contestuale (e si può dire dunque: semantico) nei confronti del web già indicizzato dal motore di ricerca.
Per intendersi: Hyper Search è la base dalla quale Google ha derivato il suo celebre Page Rank.
Leggendo la pagina di Wikipedia a lui dedicata http://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_Marchiori fa impressione vedere come sia la mente di molti substrati fondativi del web che conosciamo: lo standard della ricerca in XML, le ricerche sul web semantico, studi filosofico-informatici sull'ontologia semantica del linguaggio nel/del web, lo standard mondiale sulla privacy nel web.
E Massimo Marchiori, senza fuggire all'estero, senza piangere il morto dalle pagine dei giornali nell'ennesimo servizio sulla fuga di cervelli, ora sta ideando il nuovo standard della ricerca web:VOLUNIA
http://www.volunia.com/ 

A breve il progetto partirà, e Massimo ci assicura che "Se Google usa la clava, ecco, noi opereremo con il fioretto". Insomma, non sarà un motore con una indicizzazione più ampia: non sarà una differenza quantitativa a distinguere Volunia da Google (che ad oggi è l'eccellenza della ricerca web), ma sarà una differenza qualitativa.
La vicenda di Hyper Search in rapporto a Page Rank di Google non mi è chiara, e quando Massimo dice che questa volta si è coperto le spalle con un brevetto -"L’avrei evitato volentieri, ma se negli Usa chi inventa per primo qualcosa ne resta per sempre l’autore, nel resto del mondo non succede così" - la cosa lascia molti sospetti di intrigo aziendale e appropriazione di concetti e idee non proprio trasparente.
Sul Gazzettino è oggi comparso un articolo sul nuovo motore Volunia, ormai prossimo alla nascita:
http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=173743&sez=SCIENZA 
Su Wikiquote trovate anche delle sue tanto simpatiche quanto argute citazioni: http://it.wikiquote.org/wiki/Massimo_Marchiori
Tra tutte, mi permetto di riportarne due perché sono veramente belle ed intelligenti:
  • Quello che limita sul serio il progresso è la velocità delle linee e dei computer, e questa continuerà a migliorare. La costante è l'uomo: non aveva voglia di far fatica cent'anni fa, non ce l'avrà fra cent'anni. (citato in Enrico Poli, Web semantico ma ancora poco intelligente, Jekyll, 27 marzo 2008)
  • Non c'è bisogno di un manuale per bere un eccellente cabernet.
E quindi, in attesa di VOLUNIA completamente operativo, vi invito a seguirne gli sviluppi anche iscrivendovi alla modalità di sviluppo e test su http://launch.volunia.com/


DIVAGAZIONE FILOSOFICA
La filosofia italiana dovrebbe ormai mollare gli standard classici cui è abituata, ed ispirarsi piuttosto ma non tanto paradossalmente ad informatici di questo stampo.
La filosofia del linguaggio, come le varie teorie della mente, hanno infiniti sbocchi teorici che possono riportare la filosofia da mero esercizio accademico a ristabilire il legame con le sue figlie e figliastre più scientifica. In primis proprio l'informatica più concettuale e lo studio sulla robotica e la comprensione e riproduzione del linguaggio.
Non per niente in America la filosofia fornisce sbocchi lavorativi in istituti tecnico-scientifici come il MIT, mentre in Italia finisci o a fare il parassita universitario, o a fare il badante alle scuole superiori riducendo la filosofia ad una materia più affine alla storia ed alla letteratura.
La filosofia è riflessione e produzione: lo è sempre stata, ma in Italia non lo è più. Ad onor del vero, non lo è più in tutto il nostro continente. Non per niente da molti anni in campo filosofico si parla di Filosofia Continentale riguardo quella sviluppata in Europa, più incline a riflessioni storiche, teoretiche, ontologiche, di contro alla Filosofia Analitica, dominante in America (dove ciò che si fa è più importante del come lo si fa, al contrario che in Europa).

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