sab 22/02/2025 | RSS | Menu

Quella volta che io e Mauro Corona...

Categoria: RACCONTI

KEYWORDS: libri | racconti | ricordi |
Inserito in DATA: 09/02/2025 | Vai ai COMMENTI
Mi è venuta d'una tratto a mancare tutta la famiglia e ora mi ritrovo con due case abbandonate da svuotare. Ogni volta che vi entro mi vengono in mente i terribili gorgoglii di Tom Waits in "The House Where Nobody Lives". Domenica 9 febbraio stavo buttando via carte quando mi è venuto tra le mani un foglietto sporco e spiegazzato che ho riconosciuto come un disegno che mi fece Mauro Corona nel 2000 mentre bevevamo in un bar di Venezia. Caso vuole che la data di quel disegno, scritta da lui, era esattamente lo stesso giorno, il 9 febbraio di ben 25 anni prima, ed è stato come intingere una madeleine nel té...
Il 12 settembre 2021 durante l'ultimo trasloco avevo qui pubblicato un disegno che Corona mi aveva fatto su un suo libro che mi regalò quel giorno e vi riportai la storia di quello strano incontro. Non mi dilungo qui in altre insulsaggini, ora ho la testa piena di ricordo quindi riporto semplicemente quella storia che ora con la progressiva chiusura del sito non è neanche più accessibile.

12/09/2021 racconto dell'incontro con Mauro Corona

Il 09/02/2000 ero studente universitario a Venezia: stavo passeggiando in attesa del mio turno per un esame - Sociologia Generale -. Passeggiavo ingannando il tempo, era il mio ultimo esame ed ero nervoso, stavo per entrare alla libreria La Toletta quando incrociai Mauro Corona, a quei tempi non ancora l'insopportabile personaggio televisivo e mediatico che è ora.
Era in compagnia di una figone atomico che, mi disse poi, si laureava quel giorno in architettura con una tesi sulle sue sculture e l'aveva invitato per partecipare. Era pieno inverno e chiunque abbia vissuto a Venezia sa quanto sono rigidi i suoi umidi inverni. Lui era vestito come suo solito: una t-shirt senza maniche con un buco sul petto in cui era appeso un moschettone con delle chiavi. Mi fermai e lo salutai, avevo da poco letto il suo libro "Finché il cuculo canta" e gli feci i miei complimenti; mi chiese una sigaretta e gli mostrai tre pacchetti: Marlboro, Rothmans, e Camel senza filtro. "Chi mi offre una sigaretta e mi permette anche di scegliere deve bere con me" sentenziò e andammo in un bar a bere un taglio; lo portai nel Bacaro di fianco al mio dipartimento, così ero a portata di mano per l'esame ed inoltre aveva buon vino e crostini magnifici. Mentre bevevamo chiaccherammo a lungo attorniato da avventori incuriositi e mi chiese se potevo indicargli una libreria dove c'erano libri della Adelphi e come non consigliargli la mitica Libreria Goldoni, tra i cui scaffali persi metà del mio trascorso a Venezia? Magnifica, enorme, ricca, bella, su due piani, un luogo in cui avrei trascorso ore, e in effetti le trascorsi. Vi era lì una intera parete "arredata" con i magnifici colori stinti dei dorsi dei libri Adelphi, ogni volta che la guardavo mi sentivo come forse si sente un Cristiano di fronte al Vaticano.
I libri Adelphi sono a mio avviso i libri più belli che esistano, non solo come scelta editoriale ma anche esteticamente. Eleganti, senza fronzoli, nella libreria spiccano come opere d'arte.
Per l'esame c'era tempo e quindi lo accompagnai mentre la sua "amica" con pelliccia e capelli cotonati rideva come una gallina. Ci fermammo nel bar ai piedi del ponte dell'Accademia a bere un altro taglio e gli chiesi di raccontarmi qualche aneddoto di quanto narrato in "Finché il cuculo canta". Mi mostrò la cicatrice dell'aquila sul braccio, e con l'occasione toccandolo mi resi conto che era bollente nonostante fosse in maglietta. Poi, mentre la tizia era in bagno, mi prese il foglio con l'iscrizione all'esame e vi disegnò un gufo su un tronco che poi colorò intingendo il dito nel vino: fu in quel momento che decisi che l'esame potevo rimandarlo e passare il pomeriggio con lui. Era un'occasione unica perché sono quegli incontri che ti ricorderai in futuro: non è che lo considerassi un genio o un santone, ma il libro era scritto bene e gli argomenti molto belli, particolari; inoltre lui era un personaggio veramente particolare.
Arrivammo alla Libreria Goldoni dopo altre soste tagli e Mauro ne fu entusiasta, tant'è che comprò due o tre suoi libri e me li regalò, scrivendovi una piccola dedica. L'esame era ormai perso, ma con la media che avevo potevo permettermelo e mai avrei perso un pomeriggio come questo. Imparai qualcosa? Assolutamente nulla, né poi tornai mai da Corona ad Erto a trovarlo o a ricordargli quella giornata. Magari un giorno lo farò. Di certo di quella giornata mi è rimasto un bel ricordo. Lasciato Corona e la sua squinzia tornai in dipartimento per sentire com'era andata la sessione. Sfortunatamente dopo che una decina di anni fa andai a vivere da solo persi il mitico disegno del gufo di-vino, eseguito nel foglio con la prenotazione dell'esame, tuttavia ho ancora il libro con la dedica.
Ero brillo. Dal dipartimento telefonai alla morosa perché avremmo dovuto prendere il treno assieme per tornare a casa, ma la sua compagna d'appartamento con un po' di acredine mi informò che già se n'era andata via.
Pensai a qualche tipo di urgenza, ma erano ancora i magnifici anni in cui i cellulari non avevano preso possesso delle nostre vite rovinando tutto. Andai in appartamento, presi le mie cose e (sempre brillo) salii sul treno e tornai a casa. Da lì chiamai la morosa e mi urlò di tutto: era venuta in dipartimento e mi aveva invece visto dentro il bacaro in compagnia di una "biondona" mentre a suo dire facevo il figo con lei, ubriacandomi assieme a un "barbone"!
Le spiegai che avevo incontrato Mauro Corona e, ovviamente, non mi credette. Il giorno dopo salii sulla mia Renault 4 e andai da lei portandomi dietro, a testimonianza della mia buona fede, il disegno di-vino e i libri con le dediche!
Non perderti gli altri articoli dal blog categoria RACCONTI!

Materiale a corredo


Commenti all'articolo

Dal 06/08/2024 non è più possibile lasciare commenti.



© il sommo Bostro-X - www.BOSTRO.net

Questo sito l'ho realizzato io e quindi è proprietà intellettuale mia e non ne concedo alcuna autorizzazione.
Visitando il sito si sottintende la presa visione della Privacy policy
CONTATTI: info[at]bostro.net

Aggiornamenti via feed RSS | Torna in cima