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Mandato d'arresto CPI per crimini nello STATO DI PALESTINA (e già così fa ridere)

Categoria: PENSIERI

KEYWORDS: islam | israele | pensieri |
Inserito in DATA: 23/11/2024 | Vai ai COMMENTI
Mandato di arresto per Netanyahu e Gallat. Saltiamo un attimo la liceità o meno di questa accusa e leggiamo il titolo dal sito CPI: Statement of ICC Prosecutor Karim A.A. Khan KC on the issuance of arrest warrants in the Situation in the State of Palestine. Qualcosa non vi torna?
Il titolo dal sito della CPI - Corte Penale Internazionale - è "Statement of ICC Prosecutor Karim A.A. Khan KC on the issuance of arrest warrants in the Situation in the State of Palestine" e questo "State of Palestine" la racconta già lunga: quale stato? Stato di Palestina? Ok, si può desidera che nasca, ma attualmente c'è, quindi come formalizzare un'accusa che cita uno stato inesistente, e che dice "Stato" con la "S" maiuscola?
E' probabilmente per questo motivo che le prove, i documenti, i "fatti" che hanno portato la CPI a formula questo mandato d'arresto sono SECRETATI. Se uno vuole conoscere cosa ha portato a ciò, non può ottenere alcun documento in merito. Chiuso. Del resto ci sarebbe da chiedersi una cosa: un mandato di arresto dovrebbe partire a seguito di indagini e prove, ma le prove quali potrebbero essere visto che è normale pensare che attualmente non si siano fatte indagini in loco? Per non parlare di un piccolissimo fatto: di fronte a un mandato d'arresto che gli stati membri dovranno far procedere, non è che l'accusato dovrebbe avere un minimo di diritto alla difesa?
Sinceramente se io domani vengo arrestato dai Carabinieri per una "rapina", vorrei essere informato su quale rapina, quando è accaduta, chi mi accusa, cosa ho rubato?
Però dai, la CPI ha dato mandato d'arresto anche per membri di Hamas, che ovviamente ormai sono morti: che sfortuna! Certo è che un'accusa nei loro confronti è dal 7 ottobre 2023 che si attendeva e sarebbe dovuta partire ben prima e non solo nei confronti degli Israeliani ma anche nei confronti dei cittadini di Gaza stessa. I "palestinesi".
E' chiaro già da subito che, introducendo la definizione di "Stato di Palestina", questa accusa è una mossa politica prima di tutto, prima di qualsiasi altra interpretazione si possa dare alla mossa di questo CPI.
E ora vediamo chi lo ha portato avanti: Karim Ahmad Khan, mussulmano praticante ma questo potrebbe anche essere nulla se non si contasse che dice che da mussulmano può dire (in realtà solo gli Imam possono dire l'ultima sull'Islam - come il Papa sul cattolicesimo - ma vabbè) che nell'Isis non c'era nulla di islamico quando in realtà l'Isis si fondava su parola per parola quanto determina il Corano e la tradizione islamica su Maometto. Potremmo anche soprassedere su quando, in un'intervista, dice che "Islam is a religion whose name is peace", cosa contraddetta dalla parola stessa - Islam significa "sottomissione" tant'è che il mussulmano vero deve innanzitutto imparare a memoria il Corano in Arabo Standard, anche se non lo parla e non lo capisce, non importa, quello si farà dopo - e dai fatti stessi ovvero le società dove l'Islam ha potere temporale. Magari era il caso di attivare un altro nome per accusare un capo di stato israeliano, invece che un mussulmano libanese.
Tuttavia sulla sua figura ci sono non poche ombre ad esempio una difesa strenua del presidente della Liberia Charles Taylor contro l'accusa di crimini di guerra in Sierra Leone o persino del figlio di Gheddafi, ma più interessante è la recente accusa di atti di violenza sessuale (a detta del CPI stesso "non un fatto singolo o un paio di incidenti, ma una cattiva condotta durata diversi mesi") contro una avvocatessa della CPI e diversi testimoni hanno anche attestato che Khan e il suo staff hanno fatto pressioni su questa donna per ritirare le accuse che ovviamente lui rigetta dicendo che è un complotto dei servizi segreti di Israele, senza ovviamente addurre alcuna prova. Tale accusa è stata trasformata in indagine interna dalla CPI stessa proprio a Novembre di quest'anno. Della donna si sa che ha problemi emotivi e di lavoro dovuti a questa situazione dato che Khan pare che per mesi abbia fatto avance anche forti (si parla di "palpeggiamenti" per arrivare a una "lingua nell'orecchio) sia sul posto di lavoro, sia all'esterno durante missioni estere, avance cui lei poteva solo opporre un rifiuto tacito dato che era la sua carriera ad essere poggiata sul piatto della bilancia.
Se mancano le prove di questo mandato d'arresto ovvero manca la trasparenza, cosa cui si può obiettare che in seguito verranno desecretate (ma indubbiamente proceduralmente ed eticamente criticabile), viene palesemente a mancare l'obiettività.
Da tutta questa squallida storia si evice una cosa sola: non c'è UN ATTORE in questa tragicommedia (Israele, Hamas, OLP, ONU, CPI e via dicendo - l'UNRWA lasciamola perdere ché sono 20 anni che aiuta in maniera attiva il terrorismo col soldi, personale e mezzi, aiuto ben documento) che faccia UNA SOLA COSA corretta per fermare questa guerra. Che poi sarebbe UNA SOLA la cosa corretta: FORZARE LA LIBERAZIONE DEGLI OSTAGGI cosa che fermerebbe Israele all'istante, volente o nolente.

Di seguito un chiarimento legale trovato sul web.


EDIT qualche ora più tardi: nel frattempo...

...Boualem Sansal, scrittore algerino, scomparso nel nulla dopo essere stato arrestato. Avevo letto una sua bella intervista, e ho un suo libro in lista. Interessante leggere la sua vita per capire qualcosa dell'arresto: nel 2012 vince il Prix du Roman Arabe nel 2012 ma, al momento dell'attribuzione del premio a Parigi (Parigi! francesi, quelli di Dreyfus, per antisemitismo paragonabili ai nazisti), la cerimonia viene annullata perché i promotor arabi (arabofoni) si rifiutano di consegnarglielo perché aveva partecipato a un festival letterario in Israele. Wikipedia: "Avigdor Lieberman, Ministro degli Esteri israeliano, chiese che la comunità internazionale si esprimesse contro tale boicottaggio, mentre un portavoce del Prix dichiarò che la loro decisione non era stata influenzata da Hamas" (perché citare subito Hamas? sa tanto di "non sono stato io" anche in questo caso, quando attorno si sente puzza di merda). In realtà al posto della comunità internazionale, che ben se ne guarda dal fare qualsiasi cosa possa appoggiare qualsivoglia "cosa israeliana", intervenne un investitore svizzero per ri-finanziare il premio affinché Sansal potesse ricevere i suoi meritati 15.000 dollari. Ora Sansal, che persisteva a vivere in Algeria nonostante i molti problemi causatigli dalla sua lotta al fondamentalismo mussulmano e ai suoi discorsi di pace e collaborazione con Israele, è letteralmente scomparso nel nulla. Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Siria, Libano, Turchia: lì in mezzo svetta l'unica democrazia reale, Israele (la cui popolazione è composta, mai dimenticarlo, anche da mussulmani che votano, mangiano, lavorano, aprono industrie, entrano nell'esercito, vengono massacrati dal terrorismo islamico), contro il cui primo ministro oggi è stato emesso un mandato di cattura internazionale per crimini contro lo STATO PALESTINESE, crimini che non sono esplicitati perché tutto è secretato (da un giudice - mussulmano pratica e islamista - che ha in corso una pesante indagine per violenze sessuali, e un passato di difensore di criminali di guerra). Dall'Europa del 1938 è tutto.
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