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Prima che fosse troppo tardi: scoprire Stephen King

Categoria: LIBRI

KEYWORDS: lettura | libri | pensieri | scrittori |
Inserito in DATA: 21/11/2017 | Vai ai COMMENTI
Scoprire Stephen King prima che fosse troppo tardi è assurdo. A 42 anni dopo migliaia di libri letti, ho letto il mio primo (in realtà secondo) libro di Stephen King, e ho capito di aver sbagliato per 42 anni. Forse il problema è che per anni ho letto libri "dotti" per via dei miei studi di filosofia, o forse perché come molti altre cose lo scrittore è stato rovinato dalla cinematografia. Mi ero così convinto che fosse ciò che io chiamo uno sfornalibri, ovvero una persona che trova il suo lavoro ideale nello scrivere libretti senza troppe pretese che, sfornandone uno dietro l'altro, gli garantisca una vita agiata senza troppo sudare. Forse sapete che non ho nessuna stima per il Cinema, e quindi ciò che diventa interesse del Cinema è per me viziato dal principio e ormai il "sistema cinema" ha invaso ogni cosa, qualsiasi produzione è orientata a come se dovesse essere cinema.

Anni e anni fa, da ragazzino, non ricordo quando ma penso alle medie, o primi anni delle superiori, lessi "Unico Indizio la Luna Piena" di King, e lo trovai stupido, debole, a tratti ridicolo o penoso quando non scontato, privo di tensione e suspance. Ricordo che lo divorai e rimasi poi a chiedermi che senso avesse quel libro.

In terza superiore vidi in TV il film IT e mi sembrò una simpatica stronzatina. All'università un mio amico lo guardò e poi si mise a leggerne il libro dicendomi che era bellissimo, ma la storia vista in TV unita all'incredibile mole del libro mi fecero venire il preconcetto che fosse un libro per lettori della domenica.

Finché non lessi Carrie e Shining. Perché questi due, per iniziare, visto che ne avevo già visto le rispettive trasposizioni cinematografiche? Un po', in realtà, per quello: i due film mi erano piaciuti, e mi diedero da pensare che se i film erano così carini, forse il libro lo era di più, come succede spesso. Così mi informai a lungo e lessi trame e recensioni e commenti e mi convinsi che, per cominciare, dovevano essere i libri migliori per via delle forti implicazioni psicologiche che vi erano all'interno.

Fu un'esplosione!

Carrie è magnifico. L'estremismo religioso così reale unito al disagio psicologico di una ragazzina tratteggiata così bene, condito dal lato paranormale che riesce ad essere inserito con così tanta maestria che quasi ti fa dire "Sicuramente esiste anche nella realtà" è splendido. Arrivai alla fine in un battibaleno e ne ero entusiasta. 

Allora presi in mano Shining, ed è stata l'apoteosi! Mi sono reso conto di essermi sbagliato per 40 anni, di essere stato superficiale e stupidamente coinvolto in inconsistenti pregiudizi ereditati chissà da dove.

Shining è il romanzo in cui ho trovato le migliori applicazioni letterarie della psicoanalisi: tutti i dubbi e i pensieri, le frasi messe tra parentesi, il frammischiarsi di una realtà che incombe minacciosa mediante una realtà paranormale terribile, alla quale si unisce un intrico di nevrosi e lotte inconscie veramente magistrale. Penso che nel dialogo tra lo psicologi infantile, Jack, Wendy e Danny ci siano le pagine più belle di ciò che si può creare prendendo la psicoanalisi e applicandola a un romanzo.

Mea culpa, mea culpa, mea grandissima culpa per aver ignorato, consciamente, per anni uno scrittore così grande. Non so se gli altri libri saranno così immensi, leggo recensioni strane e dubbie su, ad esempio, The Dome o L'Ombra dello Scorpione ma ciò non potrà mai togliere valore all'immensa qualità di Carrie e The Shining.

Per fortuna, dunque, che l'ho scoperto prima che fosse troppo tardi - troppo vecchio, troppo cieco, troppo stanco, troppo impegnato, non lo so neanch'io troppo tardi per cosa ma comunque... per fortuna!

AGGIORNAMENTO 28/02/2020:

ho appena finito IT, ultimo di una lunga serie che da quel giorno che lo scoprii continua a tenermi avvinto ai libri di Stephen King. Un libro veramente incredibile, tessitura degna di un pilastro della letteratura. Sono sempre più contento di averlo scoperto, prima che fosse troppo tardi.
Certo, King spesso e volentieri coi suoi libri si fa prendere la mano ed esagera nel finale. L'Ombra dello Scorpione ad esempio avrebbe dovuto finire 200 pagine prima e senza l'intromissione di quegli elementi magici; IT anche viene un po' tirato per le braghe, e così molti altri suoi libri ma queste piccole pecche non tolgono quasi valore a ciò che ho fin qui detto perché, nonostante tutto, resterete incollati alle pagine dei suoi libri fino alla fine. 

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