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11 settembre 2001: il giorno della Grande Vergogna del mondo mussulmano

Categoria: PENSIERI

KEYWORDS: eventi | islam | religione | riflessioni |
Inserito in DATA: 11/09/2016 | Vai ai COMMENTI
Parto senza mezzi termini con un giudizio estremamente negativo nei confronti del mondo mussulmano in genere.

Perché? Perché, colpevoli o meno tutti quanti, i vergognosi attentati sono stati il risultato delle loro scelte, delle loro società, dei loro proclami, di tutto il loro globale modo di vivere.

Non starò più di tanto qui a difendere tesi, smontare i complottisti, filosofeggiare sull'Islam e via dicendo. Non ho né tempo né voglia.

I complottisti si smontano da soli, con le loro farlocche teorie. I mussulmani danno essi stessi un giudizio più che sufficiente sull'Islam, basta guardarne le società anche in maniera superficiale.

Subito dopo l'11 settembre ben pochi, nei mondi mussulmani, hanno espresso condanna in maniera secca e radicale, mentre chi lo ha fatto ha comunque sempre inserito un "ma" nel mezzo, altamente fuoriluogo.

Dobbiamente parlare del petrolio? Bravi, bell'argomento. Peccato che da sempre il cliente va comunque trattato bene, e quindi se tenti di chiavare il cliente è chiaro che il cliente tenterà di chiavare te. Il risultato è che il cliente ha chiavato il commerciante. Negli Stati Uniti si vive indubbiamente meglio che negli stati mediorientali. Se volete arrampicarvi sugli specchi e trovare qualche lato che individualmente è criticabile, fatelo pure. Ma il vecchio discorso da bar che negli USA puoi essere chi vuoi, vestirti come vuoi, mangiare come vuoi, pregare chi vuoi, mentre nei paesi dei "barbuti" non è così, è certamente un argomento vecchio e ritrito ma inattaccabile.
Parlando del petrolio: hanno tirato la corda, gli USA li hanno invasi e hanno trattato il loro prezzo del petrolio e chiuso il discorso. Come criticarli? Guardiamo quanto paghiamo noi al litro, se vogliamo restare al solo discorso petrolio.

L'Afghanistan era una nazione collassata in un mondo di infiniti orrori che abbiamo dimenticato troppo in fretta. Il Cacciatore di Aquiloni ce lo fa ricordare ma poco, rimane semplicemente un romanzo e letto pure da poche persone. Là si moriva per cagate, questo è il fatto. E se non morivi, vivevi di merda. Ora in Afghanistan c'è musica, c'è televisione, si fa teatro, le donne studiano a scuola, c'è stato persino un festival Heavy Metal poco tempo fa, un paese in cui non si poteva assolutamente aver rapporti con alcun tipo di musica! 
Il merito di tutto ciò non è né dei talebani, né dell'Occidente, né assolutamente di alcun paese mussulmano. E' degli Stati Uniti. Quando i Buddha di Bamiyan veniva fatto saltare per aria tutti urlarono allo scandalo e che "bisognava fare qualcosa". Chi ha fatto qualcosa?

Saddam Hussein era un criminale dell'umanità. E Gheddafi non era da meno, anzi. Se siete di quelli che dicono "però ai loro tempi non c'era il casino che c'è adesso" e non vi rendete immediatamente conto della stronzata galattica che avete detto, fate almeno mente locale al fatto che in questo modo non fate altro che difendere la logica del tiranno che, per controllare, bastona ed ammazza - e dunque, a rigor di logica, non solo difendete l'attività americana che stareste criticando, ma la vorreste persino più forte, potente e spietata.

Dopo gli attentati dell'11 settembre nella maggioranza dei paesi mussulmani ci furono manifestazioni di giubilo nelle piazze. Magliette celebrative venivano vendute alla folla. Ricordo in Palestina bambini ed adulti insieme a sventolare il loro fottuto Corano ridendo e ballando. Così bene o male dappertutto, Iraq, Iran e via dicendo. Non si salvarono neppure i più "occidentalizzati" (a suo tempo) Tunisia e Marocco. Che vadano a fare in culo. Vogliono morire di fame per non mangiare maiale? Chi se ne fotte.

Ma basta, mi sono - e mi avete - rotto il cazzo.

Ricordo quando a sociologia sul Gibbons studiavo il risveglio islamico portato avanti dall'Iran a da quel gran bastardo assoluto di Khomeini. A quei tempi tutto questo loro "risveglio" puzzava già di morte, e man mano che il "risveglio" aumentava, di pari passo aumentavano le violenze nel mondo, e le loro società diventavano sempre più povere e misere e opprimenti.

Avrebbero dovuto fare un mea culpa, e invece niente. Anzi. Hanno incolpato noi.

La povera Malala è un esempio: nonostante tutto, continua a difendere la religione che l'ha così ingiustamente devastata. Ma, ovviamente, lo fa dai paesi dove quella religione non ha influenza sui cittadini. A casa non ci è più tornata, resta qua, ora, ormai, anche lei a critirare gli occidentali. Ed a condannare l'estremismo, riempiendo però ogni parola dei loro fottuti "ma".

L'orgoglio islamico che ha portato al disastro dell'Isis non partì dalla guerra americana scatenata giustamente come risposta (mio soggettivo punto di vista), ma dallo stupido orgoglio religioso esaltato da quegli attacchi. E' stata una vendetta? Direi che anche se così semplicemente fosse, ne avrebbero avute tutte le ragioni. Si può criticare una vendetta, ma ciò non deve nascondere o distogliere dalla colpa che quella vendetta ha richiesto.

Le loro nazioni devastate sono un effetto delle loro società ignoranti.

Ma basta. Mi sono rotto il cazzo.

Questo è il mio punto di vista, sinceramente non me ne frega un cazzo di discussioni repliche e dialoghi.
Fateveli tra voi.
Con questa pagina voglio semplicemente la mia opinione, il dichiarare che tra i mille ideali che vi sono nel pianeta, l'ideale che sorregge l'Occidente è attualmente migliore - o il meno peggiore -, e trova la sua migliore realizzazione negli Stati Uniti d'America.
Se non vi va bene, cazzi vostri.
Arrangiatevi.
Aprite un vostro blog e stendete le vostre tesi.
Ricordate però, anche, che se potete farlo è perché vivete in società dove si può fare, dove mal che vada vi beccherete una tirata d'orecchi, e se esagerate vi beccherete un processo. Nelle loro società già non potete farlo (intendo parlare) per principio, e se lo fate dio abbia pietà del vostro destino. Che tanto dio non esiste, e la sua assenza perenne ne è la prova principale.
Se volete essere coerenti, emigrate ed andate a vivere in medioriente.

RICORDI
Ero militare quel giorno. Mi trovavo nel Bunker del 14° Gruppo Caccia-Bombardieri, ora dismesso, del 2° Stormo Rivolto. Stavo lavorando allegramente, parlando e ridendo, con due piloti dei caccia AMX e di colpo ci chiamò il tipo che stava nella sala radio, sala in cui solitamente non avevo accesso. Ci chiamò bianco come un cero, mi dissero che potevo entrare anch'io. In TV si vedeva una torre in fiamme, si parlava ancora di "incidente" ma già nessuno ci credeva. Eravamo allibiti, in silenzio, e di colpo la sagoma del secondo aereo comparve e immediatamente svanì in una nuvola di fuoco.
Cominciarono ad arrivare telefonate, fax, cicalini e allarmi e il maresciallo dell'Ufficio Sicurezza, di solito rompicoglioni, quella volta con fare demoralizzato e un po' paterno mi appoggiò una mano sulla spalla e mi disse "Ora è meglio che esci di qui".
La sera allo spaccio guardavamo attoniti alla TV le riprese delle feste organizzate in tutte le principali città del mondo mussulmano, bandiere in fiamme, cartelli che incitavano a proseguire dicendo "E' solo l'inizio", giubilo e sorrisi per le migliaia di morti, corani sventolati con orgoglio, dappertutto.
C'era un senso ineluttabile di sconfitta, di fine di un'era.

A mio avviso gli Stati Uniti sono stati fin troppo corretti e gentili nella loro risposta.

THE 9/11 TAPES BY NEW YORK TIMES
In questo sito potete rivivere tutta la tragedia con le registrazioni originali. Tutti i dialoghi da e per gli aerei sono stati digitalizzati e temporalizzati con le trascrizioni. Si rispettano, ove possibile, anche i dialoghi.
E' una cosa terribile. Ma fatela.
http://www.nytimes.com/interactive/2011/09/08/nyregion/911-tapes.html
A me ha inquietato particolarmente sentire la voce della povera Betty Ong, che informò i controllori di volo su quanto stava accadendo.


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