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Nietzsche e le pecore

Categoria: PENSIERI

KEYWORDS: filosofia | pensieri | riflessioni |
Inserito in DATA: 27/10/2006 | Vai ai COMMENTI
Nietzsche dice che "liberi possono dirsi solo quegli uomini che possono disporre di almeno due terzi della loro giornata", mentre gli altri sono schiavi.
Appare subito chiaro che la determinazione usata da Nietzsche è alquanto nebulosa: conta il tempo passato a dormire? contano le festività settimanali? Vale un calcolo medio annuale? E le ferie?
Tuttavia, è questo che Nietzsche vuole? Un calcolo preciso? Probabilmente no. Sarebbe il "ragionamento da gregge di pecore" che è proprio della morale da schiavo. Tenteremmo infatti di determinare la nostra libertà in base ad un calcolo sul tempo, mentre il Nietzsche-Criterio determina il tempo in base alla libertà; ossia, è l'uomo libero che determina cos'è il "due quarti" - L'uomo già libero!
In una logica dell'Eterno Ritorno, in cui io devo vivere questo momento preciso sapendo che si ripeterà eternamente uguale, sempre io qui, davanti al PC, col portone che sbatte, il vento, un'ambulanza che suona in lontananza... all'infinito, sempre uguale - In una simile logica non vale più un calcolo del tempo che vada oltre l'attimo (vedasi lo splendido "Così parlò Zarathustra", la famosa scena della porta carraia).
Insomma, Nietzsche formula non un criterio, ma una trappola! Come la Sfinge con Edipo: il suo enigma non era lo stupido indovinello, bensì proprio le conseguenze alle quali viene inevitabilmente condotto Edipo dalla risoluzione dello stupido indovinello.
Attenzione, il ragionamento delle pecore è dappertutto!
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