Eroico BIKER senza frontiere.
MOTO: Ritorno a... Magico Tagliamento!
CATEGORIA GALLERIA: TAGLIAMENTO
Ritorno a... Magico TagliamentoIntroduzione
Da molto tempo Itràn mancava dal Tagliamento. In pratica da quel breve giro fatto a dicembre per provare il nuovo assetto della moto prima del viaggio in Libia.
Da molto tempo Itràn mancava dal Tagliamento. In pratica da quel breve giro fatto a dicembre per provare il nuovo assetto della moto prima del viaggio in Libia.
La mia moto era appena stata 4 settimane ferma causa un problema, risolto con la sostituzione delle membrane dei carburatori, nonché modifica dei getti (da 132 originali a 128) e vari mazzi e lazzi.
Dopo quasi 4 settimane senza moto la voglia di sgremare in off-road era tanta. Nelly mi comunica che lui domenica sarà libero, il meteo annuncia bel tempo, all'ultimo si libera persino Gigi Brioche: come dire di no?
Certo è che per me sarà un'impresa. Quei due, con le loro motorette, mi faranno imbestialire mentre tenterò di stargli dietro con la mia vaccona.
Ritrovo a casa di Gigi: 10 minuti di delirio mentre lui offre un nuovo fantastico spettacolo di accensione del suo TE610, e via!
Dopo un po' di campi e di rosta, entriamo nel grande fiume. Il letto subito si dimostra devastato dalle piene continue intercorse nell'ultimo anno. Manco da tanto, e non me lo ricordavo così difficile. Ma mi arrangio ed ormai un po' di esperienza sono riuscito a metterla assieme. I ragazzi mi regalano momenti magici con sabbia ghiaia e pietre, nonché guadi.
Dobbiamo raggiungere Villuzza. Sappiamo che sarà difficile, già io ed Enrico una volta ci avevamo provato, riuscendo ad arrivare solo fino davanti al bar, sconfitti dal gomito usuale che gli è di fronte. Questa volta, però, sarà più dura, e non per la difficoltà del percorso, ma per... il destino!
Negli ultimi giorni avevo notato che la mia gomma dietro perdeva un po' d'aria, ma non me ne ero molto preoccupato. Mi ero comunque portato la camera di scorta, la pompa, il manometro, le leve e le chiavi. Cosa temere?
Saliamo, scendiamo, saltiamo, sgarfiamo... un delirio enduristico! A tratti saliamo dall'argine per oltrepassare tratti di fiume troppo fondi, altre volta facciamo dei guadi impegnativi, ma fattibili.
Il Tagliamento, in quanto ai guadi, è bastardo. Ovvero, a tanta ghiaia, ed il fiume è perlopiù sotterraneo. Per cui a volte vedi un rivolo d'acqua non più fonda di 10 centimetri, ed in realtà è l'inferno, poiché i sassi causa acqua sopra e sotto sono leggerissimi e sprofondi fino ai mozzi.
Un tratto mi impensierisce particolarmente: Bisogna guadare un pezzo di fiume, curvare a 90° a sinistra sempre nell'acqua, raggiungere un accumulo di ghiaia che emerge a malapena dall'acqua, quindi fare un altro guado un po' più fondo la cui uscita è una salita che pareva, all'inizio, più facile. Faccio i primi due guadi tranquillo in 2^, ma quando arrivo sull'accumulo di ghiaia mi accorgo che si sprofonda molto, e mi accorgo anche che l'acqua è più fonda di quanto sembrava, e la salita più ripida. Vorrei scalare in prima, ma ho paura che questa scavi troppo nella ghiaia. Faccio l'isolotto perdendo velocità mentre la moto affonda nella ghiaietta, faccio il guado, ma come provo a fare la salita sono troppo lento e la seconda non tiene, non riesco a scalare, e la moto muore.
A fatica togliamo la cicciona dall'acqua, ma ci accorgiamo che avrò cazzi perché l'isolotto di ghiaia è melmoso, e partire da fermo per me è dura. Infatti, mi insabbio. Togliamo nuovamente la moto dalla ghiaia, vedo un pezzo che mi pare più fattibile, metto la prima, parto e come tocco l'acqua... sento la gomma davanti che affonda! Sbamf! Non faccio in tempo a capire come, che anche la gomma dietro è affondata! Come appoggio il piede al suolo sprofonda pure lui tra la ghiaia di buoni 10 centimetri. La ghiaia è solo in superficie, mentre sotto c'è sabbietta! Fottuto fiume!
La gomma dietro è quasi tutta sotto la ghiaia, la gomma davanti a metà. L'avremo dura, cazzo, anche perché, a guardarla bene, sta andando sempre più giù!
Leghiamo una corda, in due tirano, io tento di disincastrare la moto, ma loro tirano di traverso, la moto mi si inchina addosso, ho paura che la gamba mi resti sotto, faccio un passo veloce all'indietro ma la gamba è sprofondata nella ghiaia e... splash! Bostro in acqua, moto comunque che si abbatte un po' sul ginocchio!
Mentre io bestemmio peggio di un satanista quel bastardo di Nelly è piegato in due dalle risate! Almeno Hairi fa finta di niente! Ma lui no, è esplicito! Bastardissimo!
Dopo venti minuti buoni di fatica riusciamo a toglierla dall'acqua, sacrificando sfortunatamente una mia freccia posteriore (per inciso, delle due, quella "sana").
Mettiamo in riga la moto e pensiamo al da farsi. Non ho spazio per prendere la rincorsa, ma in un altro punto scopriamo un fondo più stabile. Bene, dovrò passare di là: l'unico problema è che in questo avrò una brutta traiettoria e la salita dovrò farla di sbiego. So bene cosa significa: accelerare come un matto, presumibilmente non riuscirò a tenerla in piedi, ma devo arrivare più su che posso.
Mi appresto a partire, Nelly è già pronto con la corda, Gigi è già pronto a ridere, Nelly lo guarda e già si mette a ridere... Accelero, parto male con la ruota dietro che scava a più non posso, mi metto subito in piedi per spostare il baricentro e dare più presa alla moto, ce la fa, ce la fa! Il primo tratto di ghiaia è passato bene, la moto ha preso grip, il guado si passa facilmente, ma sono troppo storto cazzo! Guardo la salita, come comincio a farlo sento che sarò fottuto, e penso "Eh no cazzo, non ti spingo di nuovo" e la disperazione porta alla manetta! Accelero bene, la moto sale, si gira, fa una pirotetta, e col piede sinistro a terra sono in cima. Ma non riesco a tenere la moto, che cade.
vabbé, è fatta.
Ripartiamo, attraversiamo il fiume e saliamo sopra l'argine cominciando a vagare per i boschetti tutt'attorno finché non troviamo una strada che ci porta fino a Dignano: facciamo il ponte, e rientriamo dalla parte di SPilimbergo.
Sotto al ponte due tentativi ci fanno fare dietro-fronte causa acqua dappertutto. Le antiche strade sono devastate, bisogna trovare un nuovo percorso. Ed è così che ci inseriamo in una splendida stradina stretta e tutta curve che mi fa veramente godere! Sto studiando la moto, coi nuovi getti ed i carburatori a posto ha un tiro meno bruto ma molto più lineare, è strana, diversa, ma va molto bene! Solo la ruota dietro mi impensierisce un po', controllo che ci sia ancora la borsa con i ricambi e riparto a prendere gli altri.
Facciamo una pausa, in cui io volevo gonfiare un po' la gomma dietro per tenerla controllata, ma in realtà resto a sparare cazzate con i due folli, mentre Gigi appoggia sconsolato la testa sulla moto demoralizzato al pensiero che dovrà di nuovo penare per riaccenderla, ed intanto sogna un bel gelato fresco: "Una coppa all'amarena, un cornetto... Uuuuuhhhh"....
Ripartiamo, mi ricordo della gomma ma ormai gli altri sono avanti, controllo la sacca; è ancora lì. "Bon, mi fermerò tra poco", penso... Faccio qualche km e mi accorgo che non ho più la sacca! Gli altri non si accorgono che mi sono fermato, ma io torno indietro a cercarla! Cazzo, c'è tutto dentro, è anche una questione economica! Manometro, pompa, camera d'aria, chiavi, tutto questo costa, cazzo! Non posso essere così sfigato! Ma niente da fare, non la trovo e non trovo neanche la nostra strada.
Rattristito torno da Gigi, che nel frattempo mi ha raggiunto, e ripartiamo per raggiungere Nelly. Ma il destino mi ha ormai preso di mira. Non facciamo neanche un km che sento la modo scodare. Per terra ci sono rocce grosse, non dovrebbe fare così. Scoda sempre di più. Mi giro, e la gomma è totalmente a terra! La moto è inguidabile!
Non posso crederci: ho perso la sacca dopo una trentina di km di inferno, e neanche un km dopo buco la gomma!
Proviamo con il gonfia-ripara, ma già quando lo avvito noto che la valvola gira a vuoto. Si è strappata in quegli ultimi metri! Infatti, la schiume della bomboletta esce dappertutto!
Non possiamo credere a così tanta sfiga.
Usciamo per la via più breve dal fiume, raggiungiamo un cimitero, e lì Nelly decide di prestarmi la moto per andare a prendere i ricambi a casa. Sono 25+25 km circa.
Torno quasi un'ora dopo con: pompa, chiave, due camere d'aria, 3 birre. All'ombra degli alberi cominciamo. Prendo un legno, sollevo la moto facendo leva sul cavalletto e dico ad ENrico di sistemare il legno affinché la tenga sollevata. Funziona, la ruota dietro è alta. Smonto la gomma in men che non si dica, ormai non ha più segreti per me. Comincio a lavorare con le leve e in poco tempo tolgo la camera d'aria, che ormai è disfatta. Con l'aiuto di Gigi inserisco la valvola della nuova; sebbene la ruota dietro, dalle mie prove, sia sempre stata la più complessa, ci riesco in poco tempo, infilo tutta la camera e comincio a gonfiarla. Gigi mi chiede qualche particolare sulla procedura, ed in effetti mi è riuscita proprio bene. Mi sento veramente fico! Sono un fico galattico!
Gonfiamo bene la camera perché si assesti, quindi la risgonfio e con le leve inserisco il copertone. Rigonfio, e tiene!
Sono un grande! Mi sento troppo fico! I miei amici sono in adorazione di questo esperto che è veramente troppo fico!
Rimonto la ruota, e ripartiamo allegri verso Villuzza dove un panino ed una birra rinvigoriscono gli animi!
Ripartiamo: mi fermo un attimo a salutare alcuni amici, quindi raggiungo Nelly e Gigi. La destinazione ora è Dignano, dove rientreremo nel Tagliamento per accorciare il ritorno a casa. A Dignano mi fermo ad uno stop, e quando riparto sento la moto scodare!
Non posso crederci!
Gli altri sono scesi per la strada che porta nello sterro, io mi fermo, scendo, e guardo la gomma! Completamente a terra!!!
Ma... è possibile?!?!?
Provo a gonfiarla ma senza successo.
Nelly e Gigi arrivano, mi vedono pompare la gomma e non ci credono neppure loro!
La gomma non tiene. Proviamo con lo spray di Nelly, e pare tenere, ma la mia giornata off-road è finita, saluto tutti e parto in fretta verso casa. La gomma con lo spray tiene, ne aggiungo ancora un po' per sfizio, ma pare tenere. Ultime parole famose: a Gradisca di colpo la moto scoda, rischio pure di finire per terra! Gomma andata!
Non ci posso credere, sono inerme di fronte agli eventi. In due mesi ho forato due volte, ora tre, ed ho rotto le membrane dei carburatori. Non può essere una coincidenza. E non è tutto: in pratica, un manometro, una pompa, una camera anteriore, una bomboletta di gonfia-ripara e 3 chiavi perse!
Ora, quando gli eventi negativi accadono con frequenza inaspettata, e simili e loro, l'uomo, di natura induttivo senza ragione, fa dei vari elementi, semplicemente, un evento solo, che si chiama "serie". L'uomo è inerme di fronte a questa serie, e pensa che UNA serie possa riferire solo ad un'entità soprannaturale.
Bene, da oggi io non sono più ateo: credo in un dio. Ma questo dio è malsano, perverso, folle, irrazionale, una entità sociopatica, profondamente misantropo, e particolarmente astioso nei confronti del Bostro.
Come farmelo amico?
Parcheggio la moto in uno spiazzo, e mesto chiamo mia zia che viene a recuperarmi. Vado a casa, mi cambio, prendo l'auto, vado in officina dove prendo il furgone, una tavola e delle cinghie, ed assieme a Gigi Brioche - che si è gentilmente offerto di aiutarmi nel recupero - vado a prendere la moto. Non la guardo neanche più, mi fa paura, e mi dà pure fastidio. Riverso su di lei e su questo perverso dio tutta la mia collera.
Saluto Gigi, ed alle 21 e qualcosa sono a casa, stanco e triste.
Me ne vado a dormire e sogno gomme forate e me che precipito in un baratro infernale punzecchiato da demoni con la maglietta della Honda!
Il giorno dopo mi sveglio, vado in ufficio, scarico la moto - che ancora mi dà ribrezzo - dal furgone, la metto sul cavalletto centrale, e mentre osservo la gomma che vorrei smontare per portarla dal gommista noto qualcosa di strano. Guardo bene, ed alla base di un tassello, conficcato fino in fondo, c'è un chiodo!
Che pirla! Macché dei malevoli e destino avverso! Sono io un pirla! Cambio la camera d'aria senza neppure controllare la presenza dei "corpi estranei" che hanno provocato la foratura! Che razza di mona!
Passerò i giorni seguenti chiedendo continuamente scusa alla mia splendida moto, oppressa da un pilota idiota e da un meccanico che è lo stesso pilota. Quindi idiota pure lui!
Il Bostro-X, lì 19/07/2009
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