Il mio abbigliamento era ovviamente iper-tecnico, mirante alla protezione personale nonché allo stile per farmi riconoscere nel mondo dei riders, o bikers, o come cazzo si chiamano quei coglioni esauriti per le biciclette: jeans, timberland, camiciona a quadri, giubbotto stile velista, cappellino col frontino.
Ovviamente, mancando circa un mese all'
apertura della pesca, il giro non poteva esimersa dal costeggiare i miei fiumi preferiti. Del resto quando qualche anno fa ho dovuto cambiare bicicletto ho optato nuovamente per una mountain bike, perché il ragionamento è lo stesso che applico per la motocicletta: anche se il 95% dell'utilizzo sarà stradale, quel 5% di fuoristrada non deve riservarmi limiti, soprattutto in bici.
Alla fine ho macinato una trentina buona di km lungo l'argine del corno e di suoi affluenti.
C'era un clima surreale con questo virus che sta cominciando a propagarsi in giro, nei tratti cittadini mi sentivo un po' - lo ammetto - quasi spaventato.
Peccato solo per la sella, si è rovinata la ghiera e così ho fatto buona parte della strada con la sella che si inclinava avanti e indietro, non potevo guidare dritto senza mani perché rischiavo di capottarmi all'indietro e di continuo dovevo raddrizzarla col risultato che dopo un po' sono diventato insensibile al culo. Ok la sella e il suo supporto avranno almeno 6 anni e c'è da dire che non ho usato molto il cervello a comprare la sella alla Lidl; può andare per una persona normale, ma io che oggi proprio ho provato a pesavo 106,2kg in mutande, dovrei valutare qualcosa di più resistente.
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