DESCRIZIONE DELL'IMMAGINE:
Restiamo bloccati un pomeriggio di fronte a un fiume che ha invaso la strada. Questa alluvione comincia a diventare non solo una rottura di coglioni, ma un problema, un pericoloso problema. Siamo bloccati, tornare indietro è un azzardo perché forse le strade non sono più percorribili, e andare avanti non si può. Ed è qui che Snoop Doggy Dog interviene, ci scrocca un passaggio in moto che ci ripagherà mostrandoci una "pista" che ci permetterà di passare il fiume guadandolo in un punto più facile. La pista in realtà non esiste e ci troviamo a passare per melme fangose tra i monti fino a un guado fangoso che dopo un po' si abbassa e riusciamo a passare, finendo in un villaggio berbero disperso tra i monti. Siamo completamente fuori strada, e fuori dalle strade più battute. Passati, Snoop ci dice che per ringraziarci l'anziano del villaggio vuole offrirci il tè. Tolte le calzature, entriamo in questa stanza lercia e zeppa di mosche dove veniamo accolti dal cielo e vecchissimo anziano del villaggio (102 anni) che mi bacia la mano e cui io faccio dunque altrettanto. Ci sediamo mentre una ragazza molto bella dai tratti asiatici, tibetani o mongoli, ci offre té, pane, olio, marmellata. Azzarda anche dei bicchieri d'acqua stagnante attinta da un secchio in plastica, che però noi lasciamo in parte, mentre ci abbuffiamo di pane olio e marmellata, come usano fare loro, perché è tutto buonissimo. Non parliamo di molte cose, in francese italiano inglese e berbero, ridiamo e ridiamo mentr eil vecchio, 102 anni e semicieco, non capisce una tega e muove uno spolverino per dar fastidio alle centinaia di mosche che ci volano attorno. Alla fine facciamo un'offerta di 50 dirham (5 euro) e ripartiamo da questo villaggio felice abbarbicato sull'Atlante, salutati da tutti gli abitanti che sono solo qualche decina, e con Snoop Doggy Dog seduto dietro Fiky percorriamo i circa 40 km fino al suo villaggio a circa 2.000 mslm sotto una pioggia torrenziale e gelida che chissà perché lui, in caftano velo e sandali, gestisce meglio di noi vestiti come dei cavalieri sfigati. Dopo altri 40 km di patimenti arriviamo, al tramonto, a Imilchil. Una di quelle giornate piene di tensione e rabbia e sfiga che, una volta che si sono concluse senza incidenti, restano nella memoria.
Nome file: IMG_20150813_171629477.jpg
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