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Garry Kasparov

Deep thinking. Dove finisce l'intelligenza artificiale, comincia la creatività umana

Non confondiamo la nostalgia con la perdita della nostra umanità. Abbiamo forse ceduto il nostro libero arbitrio ai dispositivi Gps o ai consigli di Amazon, o alle notifiche personalizzate delle notizie? Rinunciare all’imprevedibilità di smarrirsi in una vecchia strada di campagna, a curiosare in una libreria o a sfogliare il giornale cartaceo, significa perdere in definitiva, ne sono certo, soltanto un po’ di spirito eclettico.
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Grazie agli smartphone diventiamo all’istante esperti su qualsiasi argomento, grazie a Google e Wikipedia, ed è utilissimo. Ma questo non ci rende più stupidi di quanto lo fossimo un tempo con l’enciclopedia, la guida telefonica o le biblioteche.

COMMENTO ALLA CITAZIONE:

La prima parte delle citazione affronta le classiche critiche a internet e agli smartphone, quelle tipo che la rubrica cartacea era più logica, che senza un calendario sullo smartphone si esercitava la memoria, che senza i gps ci si perdeva con più passione, e via dicendo.
Si potrebbe obiettare che non è proprio la stessa cosa comunque, e Kasparov dovrebbe saperlo perché gli scacchi sono un ottimo esercizio mentale sia mnemonico sia intellettuale. Tuttavia è una critica che critica solo la frase e non il discorso complessivo che infatti la affronta direttamente parlando della sua scuola di scacchi e dell'allenamento coi motori scacchistici. Certo, la enorme disponibilità ed apertura concessa dall'informatica e da internet producono una enorme proliferazione di informazioni ridondante e spesso incompleta e generatrice di falsi miti, e la maggior parte delle persone tende ora a leggere molti più titoli ma molti meno contenuti. Tuttavia come fa notare Kasparov questo non è un problema dell'informatica, ma dell'educazione, e spesso è un divario generazionale che genera queste critiche, infatti dice che quando le nuove generazioni (un millennial) avrà le sue rubriche sul Times e su Wired il divario crollerà.
Non va tutto preso per oro colato solo perché era un genio a scacchi - e probabilmente non è tutta farina del suo sacco, né può essere che sia completamente sincero, dato che il libro andrà pubblicato e interviene il narcisismo -, ma di certo il discorso dimostra un acume non da poco. Si può infatti replicare a queste banali critiche dei genitori ai figli con un'altra banalità: i nostri nonni non criticavano mai i nostri genitori? Bisogna dunque ritornare ad Adamo ed Eva per avere una situazione equilibrata?

Citazione inserita il 02/09/2022
Categoria: FILOSOFIA




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