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Bostro-X

(citazione senza fonte)

Era bello l'inverno, quando eri studente alle superiori. Me lo ricordo con piacere, le camminate al mattino dalla fermata della corriera a scuole fumando sigarette tenuto col guanto in pelle, i capelli lunghi che funzionavamo meglio di un colbacco. D'inverno faceva freddo sicché potevi sfogare tutti i tuoi migliori vestiti da metallaro: felpe, chiodo, gilet in jeans sopra al chiodo, catene e accrocchi metallici vari. Mi ricordo con piacere l'inverno anche quando ero studente all'università: le camminate per una semi-vuota Venezia ghiacciata col cappotto lungo per proteggerti bene dal vento negli obbligati lunghi percorsi, le pause nei bar, le sigarette fumate all'interno dei locali e dell'università, le serate a bere fuori e dentro dai bar mentre il gelo ti teneva sveglio. Le passeggiate nei parchi, o per le calli, con un bel cielo plumbeo a coronare una stagione tra le più mestamente poetiche che esistano. Ma quando lavori, quando i tuoi orari sono schematizzati e cristallizzati giorno per giorno e settimana per settimana e mese per mese e sai che sarà così per il resto dei tuoi anni, l'inverno diventa un impedimento, un orrore. 
L'orrore si increspa ancora più quando attendi con ansia il fine settimana per rilassarti con un giro in moto o una serata esagerata e ti ritrovi con gelo ed acqua a fiumi, e l'inverno perde tutta la sua poeticità e diventa una conoscenza insostenibile, puzzolente, rompicoglioni e che però non puoi eliminare.

COMMENTO ALLA CITAZIONE:



Citazione inserita il 25/03/2013
Categoria: BOSTRO




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