gio 21/11/2024 | RSS | Menu

Anatolij Kuznecov

Babij Jar

Il manoscritto originario di questo libro lo portai alla rivista "Junost" nel 1965. I redattori me lo restituirono immediatamente - inorriditi, direi - e mi consigliarono di non mostrarlo a nessuno finché non avessi eliminato la "propaganda antisovietica" che avevano evidenziato nel testo. 
[...] 
Non era passato troppo tempo dalla chrusceviana "denuncia del culto della personalità di Stalin" [...] 
Tutt'a un tratto Babij Jar suscitò la collera del Comitato Centrale del Komsomol, poi del Comitato Centrale del PCUS, e in generale si riconobbe che la sua pubblicazione [di molto censurata ed evirata] era stata un errore e ne fu proibita la riedizione, le biblioteche smisero di darlo in lettura; iniziava una nuova ondata di antisemitismo di Stato.
[...]
Il risultato fu un manoscritto che non potevo più conservare in casa. Durante le mie assenze mi perquisivano l'appartamento, e in un'occasione qualcuno appiccò il fuoco al mio studio, che bruciò completamente.
Così procurai di fotografare i manoscritto più importanti e di sotterrare le pellicole, racchiuse in una scatola di ferro, non lontano da casa mia, mentre i manoscritto stessi li seppellii in barattoli di vetro in un bosco nei dintorni di Tula, dove spero si trovino tuttora.
Nell'estate del 1969 fuggii dall'Unione Sovietica portandomi dietro le pellicole, compresa quella con il testo completo di Babij Jar. Ed ecco che adesso lo do alle stampe.

COMMENTO ALLA CITAZIONE:

Tratto dall'introduzione dell'autore.

Citazione inserita il
Categoria: NARRATIVA




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