gio 21/11/2024 | RSS | Menu

Tiziano Terzani

Buonanotte, signor Lenin

Possibile che da tutto quel che sull'Unione Sovietica avevo letto sui giornali negli ultimi anni non avessi capito quanto disperante fosse lo stato di questo paese? Possibile che per decenni abbiamo avuto paura di questo paese, di questa gente? Se Mosca avesse mai deciso di lanciare un attacco contro l'Occidente, all'ultimo momento sarebbe caduta la linea telefonica con cui dare l'ordine, sarebbe mancato il generale con la chiave degli arsenali e il primo missile sarebbe ricaduta sulla testa di quello che lo avesse lanciato! I sovietici, a vederli ora, fanno più pena che paura.

COMMENTO ALLA CITAZIONE:

In realtà, caro Terzani, la paura era ben motivata dalle stesse cose che secondo te la rendevano immotivata. La paura era che la linea telefonica sarebbe caduta prima di ricevere l'ordine di annullamento, che il generale sarebbe stato l'ennesimo aspirante golpista, che il missile sarebbe partito per un malfunzionamento del computer troppo vecchio, o che sarebbe esploso per via di una progettazione superficiale... Dopo il crollo del comunismo questo timore divenne ancora più indiretto perché la Russia e le repubbliche diventate indipendenti cominciarono a cercare di sopravvivere anche vendendo, ovviamente al mercato nero, parte di questi armamenti. Caro Terzano: non si misura la forza di un pugile considerandolo quando è vecchio e pieno di acciacchi.
Queste persone troveranno sempre una retorica utile a giustificare la loro ideologia; e sto parlando, a scanso di equivoci, di Terzani, per quanto questo libro mi sia piaciuto.

Citazione inserita il
Categoria: NARRATIVA




© il sommo Bostro-X - www.BOSTRO.net

Questo sito l'ho realizzato io e quindi è proprietà intellettuale mia, e non ne concedo alcuna autorizzazione.
Visitando il sito si sottintende la presa visione delle CONDIZIONI D'USO
CONTATTI: info[at]bostro.net

Aggiornamenti via feed RSS | Torna in cima