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Paola Kafira parla di false interpretazioni dell'Islam

Categoria: PENSIERI

KEYWORDS: islam | religione |
Inserito in DATA: 19/10/2024 | Vai ai COMMENTI
Bel video che spiega un po' di cose. Ci sarebbe da dire altro: la lingua araba è intoccabile perché sacra come il Corano, perché il Corano non è solo la parola diretta di dio, ma è la parola in arabo. Allah parla arabo! Motivo per cui probabilmente vieni bullizzato, stai entrando in un luogo in cui si sentono sicuri e in cui c'è Allah e tu non puoi entrarci; non puoi discutere di Corano, non puoi citarlo tu che sei infedele, non devi averci a che fare. In secondo luogo non c'è cosa peggiore da fare, con un islamico, che parlargli citando il Corano perché tu, che non sei mussulmano, non puoi farlo e punto. In terzo luogo, la questione delle figure: ho parlato una volta in un gruppo facebook sul divieto di rappresentazione nell'Islam e sono stato letteralmente aggredito da un tizio che lo ha negato dandomi dell'ignorante, ovviamente senza rispondere al fatto che, ad esempio, i tappeti orientali hanno proprio quello stile perché non possono avere raffigurazioni, che non ci sono raffigurazioni nelle moschee, o che persino i pezzi degli scacchi non sono raffigurativi. Finalmente, poi qualcuno che sottolinea la grande differenza tra popolo e religione, che è la stessa che andrebbe fatta da popolo ebraico, ebraismo come religione, e Israele come nazione ma che per ovvii motivi non viene fatta. E il grande problema del "libro": il Corano è dettato, è la parola diretta e immodificabile di dio (in arabo), e questo è il motivo per cui il Corano non va studiato ma imparato a memoria, e imparato in arabo, altrimenti non vale. Motivo per cui vale più conoscerlo in arabo senza conoscere l'arabo, invece che conoscerlo tradotto e compreso. Una volta un tizio mi ha fatto notare che anche gli ebrei vogliono la torah in ebraico: è vero, ma per questione di corrretta interpretazione, interpretazione non possibile nel mondo mussulmano, non si può interpretare il Corano ma va applicato punto e basta. Se voglio studiare a fondo Hegel prima o poi dovrò leggerlo in tedesco, stessa cosa gli ebrei con la Torah; il nuovo Testamento dei cristiani è molto più semplice ma vale la stessa cosa se pensiamo al famoso problema del cammello che passa per la cruna dell'ago che tanto tormenta i filologi. E poi basta con la teoria pura: per vedere la situazione della donna nell'Islam non basta leggere alcuni passi del Corano, va guardata invece la realtà dei fatti dove ad esempio si passa dal Burqa al velo ma senza mai arrivare alla parità, se non in rari casi in cui si può parlare di tolleranza locale non corrisposta però alla legge, un po' come quelle clausole contrattuali o assicurative che nessuno prende in considerazione finché non succede l'incidente e allora quei cavilli vengono applicati dal primo all'ultimo. E che quel "ben venga l'islamizzazione in Italia" sia un invito ignorante e stuypido si poteva ben verificare se facevano un salto a Lignano questa estate e in spiaggia vedevano decine di donne con vestiti a manica lunga e velo fare il bagno per controllare i figli mentre i mariti stavano in panciolle sotto l'ombrellone in mutande col cellulare in mano, donne che poi tornavano all'ombrellone e dovevano stare con tutti i vestici fradici di acqua di mare adosso... E' un discorso non contro il popolo, non contro la nazione, ma contro la religione. Io sono avverso a tutte le religioni, a mio avviso oltre a non essere più necessarie sono pericolose perché ostacolano e deviano. Sono opposte alla conoscenza, direttamente o indirettamente, volenti o nolenti. Il problema con l'Islam è che l'Islam è rimasto una religione pura intersecantesi col popolo, con le leggi e con la cultura; cosa che le altre religioni principali e a noi prossime hanno superato da un pezzo, complice un po' il progredire della conoscenza collettiva, un po' la struttura stessa della religione.
Che la Kafira avanzi un po' troppo con le critiche non c'è dubbio, ad esempio quella di criticare il parlare di "arabi" è un po' esagerata (si può parlare di "arabi" semplicemente perché parlano arabo), o di svalutare l'arabo perché si dice che sia difficile quando in realtà è facile (cominciai a studiarlo, non è difficile come struttura ma prima bisogna superare l'enorme muraglia costituita da pronuncia ed alfabeto).
Per il cattolico puoi fare un po' quel cazzo che vuoi, basta che ti battezzi e ti confessi; l'ebreo è invece popolo eletto ovvero chi non è ebreo (come popolo) non ha importanza, non ti converti all'ebraismo, puoi farlo con un atto formale ma nella realtà non sarai considerato un ebreo come popolo che ha una discendenza diretta, quindi per loro tu sei ininfluente (finché non li attacchi). Per l'Islam è diverso: il mussulmano deve replicare il Corano, e l'infedele va eliminato. Ecco il pericolo dell'Islam, e c'è poco da fare, abbiamo le nazioni soggette a questa religione a testimoniare il fallimento e il pericolo dell'Islam: poligamia e pedofilia tollerata quando non legalmente previste, eliminazione degli infedeli, sottomissione alla legge religiosa, divieto di musica libri arte cultura... E terrorismo a non finire da anni e anni e anni, oltre a instabilità politica locale che si riflette anche nel nostro mondo.
Qualche sera fa andavo in Casa di Riposo e lì vicino ci dev'essere una moschea perché vedo spesso mussulmano in vestiti tradizionali, pensate che fareste un giro di notte in un paesino di Pakistan, Afghanistan, Egitto, Tunisia, Palestina (si anche lì) vestiti da preti, da rabbini, o da donna se siete uomini, o con magliette truci di gruppi metal, o con magliette che inneggiano all'abbandono delle religioni o a bere alcol? Non è un luogo comune come spesso tutti ti rispondono, e non è neanche rispetto per la cultura locale perché il rispetto posso anche provarlo (e quando andavo "là" lo provavo, ed evitavo certe cose) ma il fatto che probabilmente finisci con la gola tagliata è un'altra cosa.
Dobbiamo essere islamofobi, come dovremmo essere cristianofobi, cattolicesimofobi, ebraismofobi, buddismofobi e via dicendo. Dovremmo temere tutte le religioni essendo sempre tutte limitative (ma i monoteismi abramitici di più): il mio è un discorso contro la religione, non solo contro l'Islam. Tuttavia, l'Islam è una religione totalitaria come con la stessa parola si intendono i regimi totalitari, è totalitaria perché richiede la sottomissione del fedele, nel corpo e nello spirito; cristianesimo ed ebraismo non lo sono più (o quasi, o in parte). Guardiamo l'Italia, la definiremmo prendendo come esempio i monaci di clausura? Guardiamo Israele (lo stato, so che è difficile perché vi imbottite la bocca di "ebrei" e "sionismo" ma fate uno sforzo), lo definiremmo prendendo come esempio gli ortodossi? No, in entrambi i casi. Guardiamo ora un paese qualsiasi dove c'è l'Islam: notate differenze? Dove andreste più tranquilli a camminare con al collo un simbolo religioso diverso?
Da un lato Israele, che lotta per la sicurezza della nazione, che rischia missioni per salvare un ostaggio mussulmano beduino, che si indigna e difende e vendica la strage di drusi, che (ricordiamolo!) dà lavoro a molti mussulmani il cui numero stranamente dopo Israele ha cominciato a crescere esponenzialmente, un paese in cui le moschee sono nel complesse non solo presenti ma ben accette, le chiese pure, dove c'è liberta di professione e vestiario (non dimentichiamo che la religione chissà perché prevede sempre una sua moda), dove si svolge il Gay Pride e si fanno rave party; dall'altro la Striscia di Gaza, dove c'è (perché liberamente votato) un movimento integralista mussulmano che opera in nome di Sharia e Jihad, che odia gli omosessuali, che odia i sionisti ed esplicitamente vuole ucciderli, donne vecchi bambini indistintamente (e lo fa), dove abbondando soldi in milioni di dollari che finiscono in tunnel, armi, residenze per i capi e hotel di lusso in Qatar. Ecco, in questa situazione l'europeo comune per Israele usa la parola "ebrei", per i palestinesi solo "palestinesi"; il paese laico e libero connotato religiosamente, il paese oscurantisca islamico connotato territorialmente. Quando, peraltro, con "Palestina" ancora non si sa a cosa riferirsi perché non esisteva neanche prima del '48.
Di seguito il video, ma è interessante tutto il canale.


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