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Charles Paul Morphy e il Dottor Faust, una inquietante coincidenza

Categoria: SCACCHI

KEYWORDS: racconti | scacchi |
Inserito in DATA: 12/03/2024 | Vai ai COMMENTI
Charles Paul Morphy nacque nel 1837 a New Orleans. Imparò a giocare a scacchi da bambino semplicemente guardando giocare suo padre e suo zio, senza che nessuno gli spiegasse nulla. Si dice che si accorsero che sapeva giocare quando, mentre i due contendenti ponevano fine a una partita poiché a loro avviso patta, Paul si intromise dicendo che invece era completamente vinta per lo zio Ernest; sul momento non lo presero sul serio ma Paul prese i pezzi e ricostruì la posizione, fatto questo già eclatante, mostrando poi che effettivamente la partita era vinta. I segni del soprannaturale erano sbocciati.
Alcuni dicono che questo aneddoto sia apocrifo, ma di certo c'è che lo zio Ernest quando nel 1845 fu scelto per fare da secondo allo scacchista Eugene Rousseau (il più forte giocatore di scacchi di New Orleans) in un match contro Charles H. Stanley (il primo campione degli Stati Uniti), deciso di portare con sé anche Paul, che aveva soli 8 anni.
Nel 1846 il generale Winfield Scott visitò New Orleans, amante degli scacchi chiese di poter giocare contro il più forte avversario che si trovasse in città e sbiancò quando gli misero davanti un bambino di 9 anni, mingherlino e taciturno; la sua indignazione fu superata solo dalla sua furia quando fu sconfitto inesorabilmente per due volte di fila e in maniera brutale, la seconda volta sentendosi annunciare dal piccolo prodigio uno scatto matto forzato alla sesta mossa!
A 12 anni affrontò il grande scacchista Johann Loewenthal, in visita a New Orleans, tappa di un "viaggio scacchistico" negli USA, e lo sconfisse: pare che Loewenthal affermò cruciato di aver avuto la sensazione di giocare "contro una forza superiore".
Si dedicò quindi agli studi, erano anni in cui gli scacchi non erano ancora considerati più seri di una partita a poker e "giocatori" era un termine piuttosto denigrante, non c'era il professionismo e quando c'era era inteso in maniera sprezzante, come voler andare a fare il professionista al circo.
Laureatosi in legge e presosi un periodo di attesa per definire la sua futura professioni di avvocato, nel 1857 fu invitato al Primo Congresso America di Scacchi comprendente un torneo al quale partecipava anche il fortissimo giocatore crucco Louis Paulsen, uno dei più grandi scacchisti del tempo. Morphy sconfisse tutti, tutti quanti, Paulsen compreso, e vinse il torneo.
Cominciò così il suo periodo di fulgore durante il quale sconfisse, quasi sempre brutalmente, chiunque, fino a recarsi in Europa, come rappresentante degli USA, a giocare con tutti i più forti giocatori del mondo, che in quel periodo erano appunto in Europa. 
Per gli scacchisti europei fu uno sfacelo, distrusse tutti, anche Adolf Anderssen, un pilastro dello scacchismo, dedicandosi anche a molte partite alla cieca, anche simultanee. Non c'era possibilità di vittoria per nessuno. A 21 anni Charles Paul Morphy era il più grande scacchista del mondo, restava da sconfiggere solo il tanto leggendario quanto saccente Howard Staunton che però continuò a rimandare accampando scuse, era chiaro che Morphy l'avrebbe devastato. Quell'incontro non si svolse infatti mai, Staunton si negò sempre fino a che il tempo di Morphy in Europa finì e, con una grande delusione per l'occasione mancata, tornò negli USA.
Da quel momento in poi Morphy cedette, abbandonò gli scacchi, aprì uno studio legale tentando una carriera in legge che mai decollò, e dopo essere scivolato nella follia e nella paranoia, a 47 anni fu trovato morto nella vasca da bagno.
Morphy è stato un giocatore straordinario, aveva grandi capacità di attacco e di difesa, prima che fossero prese in considerazione aveva già capito l'importanza della strategia, i suoi principi di gioco erano quelli che sarebbero state riconosciute come le basi fondamentali ovvero sviluppo dei pezzi, controllo del centro e creazione e dominio di linee aperte. 
E' stato in incredibile anticipo sui tempi.
Viste col solito cazzo di motore, oggi, molte sue partite potrebbero sembrare errate, ma va considerato che: innanzitutto, Morphy a livello ideologico è stato un innovatore di principi di gioco, senza studiare, in maniera totalmente naturale ha preceduto quello che sarebbe accaduto in seguito negli scacchi; in secondo luogo, ha battuto tutti quanti i più grandi giocatori, non solo qualcuno, tutti quanti senza esclusione e senza margine di dubbio; in terzo luogo, è chiaro che la precisione di gioco va valutata anche in base al gioco dell'avversario, cosa che il motore difficilmente fa, perché il motore sceglie sempre le mosse migliori e mancando di fantasia non oserà mai azzardare, comportamento tipicamente umano; infine, è chiaro che l'incredibile intelligenza scacchistica lo portava ad adattare la partita al suo avversario, quando lo valutava non pronto in una posizione, in quei momenti poteva "uscire dal motore" perché certo di poter conquistare un vantaggio incredibilmente maggiore.
Qualche sera fa ho fatto una partita contro un motore, non fortissimo ma comunque forte: quando ero in posizione persa con uno scacco matto pronto ad essere subito, il motore ha preferito prima fare una mossa di profilassi, cosa completamente inutile. E' accaduto perché era tarato basso? Non so, so solo che il matto c'era e, rianalizzandola dopo, non ho trovato senso in quella cattura di torre con scacco di scoperta per paralizzarmi, se non catturarmi appunto la torre. Se giochi con un avversario palesemente inferiore, puoi permetterti alcune mosse che, se riescono, figate: il motore non le farà mai perché non conosce il concetto di "azzardo", o "figata". Così si possono spiegare alcune sottovalutazioni del motore nel caso di Morphy.

Morphy è stato incredibilmente in anticipo sui tempi della teoria degli scacchi e incredibilmente superiore ad ogni altro scacchista a quel tempo presente, e probabilmente se avesse continuato avrebbe raggiunto vette ancora più eccelse. Il tutto da autodidatta. Ha sorpassato in maniera brutale ogni altro scacchista del suo tempo, ha adottato uno stile di gioco che non veniva neanche considerato, ha "scoperto" principi di gioco che solo dopo hanno cominciato ad essere considerati fondamentali, si è mosso in una dimensione degli scacchi che a quel tempo non esisteva. Tutto da solo.
Come ha potuto Morphy arrivare a tanto?
Dalla storia entriamo nel fulcro di questo mio articolo, ovvero nella tenebrosa leggenda.
Nel 1859 Morphy tornò dall'Europa e quasi subito abbandonò gli scacchi per dedicarsi alla legge ma, scoppiata la Guerra Civile Americana, nel 1861 si arruolò tra i Confederati. Fu al seguito del Generale Beauregard durante un soggiorno a Richmond.
Invitato a cena da un facoltoso cittadino che si diceva appassionato di scacchi e, come tutti negli USA, conoscevano le incredibili imprese di Morphy, ad un certo punto della serata questi fu trovato a fissare un quadro appeso al muro, piuttosto strano: era una riproduzione dell'opera Die Schachspieler di Moritz Retzsch dove una partita di scacchi è giocata tra il diavolo e un uomo, presumibilmente il dottor Faust dato che Retzsch fece molte illustrazioni del Faust di Goethe.
Il dipinto mostra una scena con caratteristiche inequivocabili: il diavolo è sicuro di sé, seduto su un trono che sovrasta un teschio (la morte), l'uomo suo avversario è disperato, un angelo fissa l'uomo con profonda pena, un ragno sale dal tavolo dirigendosi verso l'uomo, i pezzi sono simbolici nelle loro raffigurazioni e la posizione della partita indica una inevitabile prossima vittoria di Mefistofele, per non parlare della scacchiera che è poggiata su una lapide tombale. Era questo il quadro che Morphy fissava, pensieroso, e quando gli chiesero cosa stesse pensando lui mormorò che la posizione era ancora giocabile: "Penso di poter vincere" sentenziò deciso. Il soprannome dato al quadro è "Scacco Matto" dato che questa ne sembrava l'unica e inevitabile conclusione, e i presenti fecero notare a Morphy che non c'era modo di vincere, ma lui insistette e, uscendo dalle sua ultime abitudini, decise di rimettersi alla scacchiera. Ricostruì la posizione, e mostrò che era vinta. Uno a uno tutti i presenti provarono a giocare dalla parte del Demonio ma nulla da fare, Morphy li sconfisse impietosamente. 
Probabilmente fu l'ultimo suo rapporto con gli scacchi: poi furono solo ossessioni, follia, solitudine e morte.
Qual è dunque la curiosità? Il Faust di Goethe inizia come il libro di Giobbe, con una scommessa fra Dio e il Diavolo; sempre simpatico questo Dio che è sempre pronto ad abbandonare l'uomo per puro diletto... Tolto ciò, la storia è bene o male nota: Faust, scienziato (alchimista), vende l'anima al diavolo per conoscere ogni cosa, richiamando Adamo ed Eva e il loro peccato per essere "scientes bonum et malum". Il contratto tra i due ha un termine: 24 anni, dopo i quali il Diavolo avrà soddisfatto la volontà di conoscenza di Faust e questi in cambio gli lascerà divorare la sua anima, portandolo all'eterna sofferenza dell'Inferno.
Charles Paul Morphy è nato nel 1837, e la sua presumibile ultima partita l'ha giocata nel 1861, ad esattamente 24 anni, ed esattamente contro il Diavolo. L'ha vinta, ma subito dopo l'oblio totale ha invaso la sua mente e distrutto la sua vita.
Un inquietante coincidenza.
Se del Dottor Faust ci sono sospetti che Goethe, e le leggende precedenti, riguardassero una persona reale, con Charles Paul Morphy non c'è invece alcun dubbio. Morphy vendetta l'anima al diavolo; ergo, il diavolo esiste, ed è qui tra noi per fare il suo lavoro.

Fonti:

Per la biografia: 
https://en.wikipedia.org/wiki/Paul_Morphy
https://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Morphy
Per l'aneddoto del quadro:
https://www.youtube.com/watch?v=Wr4dJbU10Wg
https://www.chess.com/blog/batgirl/die-schachspieler-and-the-morphy-anecdote
http://www.edochess.ca/batgirl/morphybio12.html


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Commento postato da BOSTRO il 21/03/2024:
Gugliemo ti do ragione, ho scelto veramente il momento sbagliato per iniziare a studiare gli scacchi. Tra youtubers influencers campioni primedonne ed esaltati che giocano per darsi un tono mi sa che mi darò al Go
Commento postato da GUGLIELMO il 21/03/2024:
Non avevo mai fatto caso alla questione dei 24 anni, ma è probabile che sia come dici tu! Sempre un grande il piccolo Morphy! Quegli erano gli ultimi veri anni degli scacchi, poi c'è stata l'esplosione dei grandi campioni ed oggi sono solo sportivi di professione, grazie ai quali ho ABBANDONATO il gioco.




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