Deluso perché non riesce a far riconoscere il proprio talento come artista, Eric trova una soluzione: ovvero diventa il più grande falsario d'arte di tutti i tempi! Le sue opere sono state (ed alcune, non individuate, lo sono ancora) esposte nelle più grandi gallerie del mondo, e nelle maggiori collezioni private. In questo libro racconta in prima persona la sua storia. Bellissimo, scritto bene, e con un soggetto che pare quasi incredibile!
La seconda metà del libro può un po' annoiare, tante lettere citate, continui riferimenti ad una non ammessa del tutto apologia della sua "arte"... Fa anche un po' pensare. Il suo difendere i falsi è un po' contraddittorio. Se dice che lui non fa falsi quando si ispira ad un quadro esistente, certamente è vero; ma perché allora non metterci la propria firma? Perché invece tacere la reale provenienza, e farlo attribuire a qualcun altro? Non è questo stesso comportamento che alla fine fa si che le sue opere siano in definitiva realmente dei falsi, seppur magari di buona fattura?
E' inoltre chiaro che un'opera ha un'interesse in base anche alla sua antichità... Non per niente delle incisioni rupestri preistoriche si può ben dire che sono belle, quando magari prettamente a livello estetico sono degli infantili pastrocci...
Il fatto è semplicemente uno: che Bello non è un concetto, ma un'interpretazione....